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mercoledì 21 marzo 2018

Il mito della "democrazia diretta"? Mi pare utopia

Davide Casaleggio, "guru" del Movimento 5 Stelle, enfatizza tanto il mito della "democrazia diretta".
Il sogno della "democrazia diretta" è solo un pia illusione.
Ricordo che il caro Luigi Di Maio è stato votato sulla piattaforma "Rousseau" (che è già stata criticata) e che non  ha avuto dei veri rivali capaci di contendergli la candidatura a premier.
Inoltre, deve essere ricordata anche un'altra cosa: cento stupidi non fanno una persona intelligente ma fanno cento stupidi.
Ergo, la maggioranza dei cittadini italiani non sa quale sia il funzionamento reale della macchina istituzionale, ad eccezione di coloro che sono informati a riguardo.
Per esempio, come possono dei semplici cittadini approvare direttamente una legge, senza conoscere le basi del funzionamento delle istituzioni?
Anche per quanto riguarda il finanziamento della politica, Casaleggio ricorda che "circa 19 mila cittadini hanno donato per un totale di 865 mila euro", ma la verità è che il Movimento ha rinunciato a una parte del finanziamento pubblico, non a tutto, scandalo rimborsi a parte. Il Movimento 5 Stelle ha incassato ad esempio i fondi per i gruppi parlamentari: 32 milioni solo per la Camera, dove il Movimento 5 Stelle è stato il secondo per importi dei fondi ricevuti dopo il Partito Democratico. E da quest'anno, i 330 parlamentari eletti verseranno a "Rousseau", la fondazione di cui Casaleggio è dominus assoluto, ben 300 euro al mese (provenienti dall'indennità parlamentare), dunque circa 6 milioni l'anno.
Inoltre, l'idea della "democrazia diretta" mi ricorda tanto "La fattoria degli animali", il noto romanzo satirico di George Orwell.
Nel racconto di Orwell, gli animali cacciano via l'uomo dalla fattoria con una rivoluzione ma poi i maiali, che sono gli ideatori di quel moto, danno vita ad una dittatura.
Non vorrei che questo principio valesse anche per il Movimento 5 Stelle, il quale dice di volere cacciare via i partiti tradizionali, con il pretesto del fatto che essi abbiano fatto degli errori, e con quello della "democrazia diretta", per poi sostituirsi a questi ultimi, una volta fatto ciò che ha progettato, mettendo a rischio la democrazia. 

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".