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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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lunedì 26 marzo 2018

La sindrome da "sweet lemon" di Forza Italia

Sul sito "Atlantico" ho trovato questa analisi da Daniele Capezzone che è intitolata "La sindrome da “sweet lemon” di Forza Italia, l’egemonia di Salvini: aggredire le cause e cercare una strategia".
Riporto questo stralcio dell'articolo:

"Gli sforzi degli “house organ” berlusconiani, nel lungo weekend dell’elezione dei presidenti delle Camere, sono stati titanici: prima descrivere Salvini come “buono” (quando sembrava che seguisse le indicazioni del Cav su Romani), poi presentarlo come il “cattivo“ della situazione (durante l’operazione-Bernini), e infine provare a ridipingerlo a tinte rassicuranti dopo la convergenza finale sulla Casellati.

Gli inglesi parlano di “sweet lemon”, quando qualcuno cerca di presentare come dolce una realtà amara, anzi amarissima, a cui però non può più sottrarsi: e allora tanto vale farsela piacere.

La verità è che il partito Fi-Mediaset-Ppe-Nazareno deve elaborare un lutto: Forza Italia e Pd hanno perso, Cinquestelle e Salvini hanno vinto e dettano le condizioni.

Salvini, in particolare, con abilità tattica e spregiudicatezza, ho mostrato plasticamente tre cose. Primo: che comanda lui. Secondo: che, nonostante grida e minacce, alla fine della fiera Forza Italia deve seguirlo o adattarsi alle sue scelte. Terzo: che, se e quando vuole, è perfettamente nelle condizioni (politiche e numeriche) per raggiungere intese autonome con i Cinquestelle
.".

Io sono sempre dell'idea del fatto che il presidente Berlusconi non sia il problema.
Anzi, egli è il garante del centrodestra.
Lui, purtroppo, è stato azzoppato dalla famosa sentenza del 2013 e da tutto ciò che è seguito ad essa.
Questo articolo fa il paio con uno scritto da Carlo Puca su "Panorama", il quale è intitolato "L'opinione".
L'articolo di Puca analizza il successo che hanno avuto il Movimento 5 Stelle e la Lega.
Di esso, riporto questo piccolo stralcio:

"Partiamo dall'organizzazione. Il primo ingrediente comune a entrambi è l'abbandono dell'idea di "partito liquido" accarezzato dai leader della Seconda Repubblica".

Uno dei problemi di Forza Italia sta nel fatto che non abbia una struttura organizzata sul territorio.
Tanti dei suoi referenti locali non dialogano con il territorio e non si confrontano con la gente.
Preferiscono starsene nelle segreterie, forse credendo che solo il nome del presidente Berlusconi possa fare i "miracoli".
In realtà, non è così.
Il presidente Berlusconi può fare il "miracolo" (in senso figurato) se è candidato.
Un presidente Berlusconi non candidato è stato come un corridore che ha corso con una palla d'acciaio al piede.
Certamente, egli ha evitato a Forza Italia un vero tracollo ma ciò non è bastato ad impedire alla Lega di Salvini di diventare egemone nel centrodestra.
Dunque, si sarebbe dovuto trovare il modo di sopperire a questa mancanza, mandando nelle piazze tutti gli organi locali dei partiti.
A pesare è stata anche la collocazione in ambito europeo di Forza Italia.
Ergo, Forza Italia farebbe bene a rompere con il Partito Popolare Europeo e passare all'Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei.
Il Partito Popolare Europeo rappresenta quel sistema che oramai tanta parte del nostro Paese non accetta più, come anche il famoso "patto del Nazareno" con il Partito Democratico di Renzi.
Per finire, Forza Italia ha pagato anche le scissioni che ha avuto, scissioni che sono state causate in parte anche dal "patto del Nazareno".
Forse, per stabilire prima il peso delle forze che sarebbero scese in campo alle elezioni, non sarebbe stato il caso di fare le primarie del centrodestra?
Si sarebbero potute evitare certe sorprese.



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.