Esso recita:
"È sempre infedele e sempre spacciato per vero. Gonfiato, manipolato, alterato, il curriculum è in realtà il catalogo dei nostri desideri nel cassetto e non è mai la nostra reale carta di identità.
E infatti nel curriculum possiamo rimpicciolire i difetti ed aumentare i meriti, cancellare gli insuccessi ed evidenziare i piccoli traguardi.
Ci sono casi in cui si riesce persino a scatenare la fantasia, a farci inventare titoli inverosimili, frequentazioni di università, conoscenze di lingue mai parlate.
I più sfrenati sono i politici.
L'ultimo a cascarci (ma solo l'ultimo a ingigantirlo) è stato il responsabile della comunicazione del M5S, Rocco Casalino.
Si è vantato di possedere nientemeno che un master americano.
Smascherato, ha ammesso di non averlo conseguito ma, anziché chiedere scusa, ha denunciato un improbabile complotto ai suoi danni.
Insomma, un'altra conferma per Checco Zalone. Il curriculum non è un modo per cercare lavoro ma solo la via per cacciarsi nei guai".
Io ne so qualcosa.
Sono stato costretto a rifare il curriculum più volte.
Questa è la mia ultima versione.
Ora, mi è sempre stato detto che io sono tenuto a dichiarare ogni cosa nel curriculum vitae.
Addirittura, ho dovuto rifarlo in "formato europeo".
Mi è stato anche detto di mettere nel curriculum persino i piccoli lavoretti occasionali che ho fatte e che io non posso dichiarare il falso né fare omissioni poiché l'azienda che mi assumerebbe mi potrebbe licenziare in tronco.
Visto parla tanto di "correttezza", il Movimento 5 Stelle dovrebbe cacciare via Rocco Casalino e dare una vera lezione di correttezza.
Non si possono fare figli e figliastri.
Io, che ho sempre cercato di fare le cose perbene, non riesco a trovare lavoro.
Altri, che hanno gonfiato il proprio curriculum, restano ai loro posti.
Citando il Vangelo, prima di guardare la pagliuzza nell'occhio dell'altro, si tolga la trave che è nel proprio.
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