Riporto questo stralcio:
"Tu mi voti e io poi ti regalo uno stipendio. Come definireste questa trattativa? Voto di scambio? Ebbene sì.
Chiamiamo le cose con il proprio nome. Senza giri di parole. Il reddito di cittadinanza promesso dai Cinque Stelle in campagna elettorale che cos'è se non un gigantesco voto di scambio su scala nazionale? A chi nutrisse ancora qualche dubbio ora forniamo le prove. Perché se c'è qualcuno che promette, per forza di cose ci deve essere anche qualcun altro che questa promessa pretende che sia esaudita. E questo qualcun altro (le cronache ci raccontano di drappelli di persone) ieri si è presentato ai Caf di Bari e di Palermo e di altre città del Sud richiedendo i moduli per il reddito di cittadinanza.
Tutti in coda, com'era logico: battono cassa, chiedono il grano. Vogliono riscuotere l'assegno che Di Maio ha sventolato per tutta la campagna elettorale, come si sventola una carota davanti all'asino. Hanno fatto la loro parte e ora si aspettano la controparte. Giustamente. Hanno messo la X su una scheda elettorale che prometteva di essere il biglietto vincente della lotteria. Hanno imbucato nell'urna il sogno nascosto di una vita: incassare uno stipendio senza muovere un dito. E ora si sono svegliati. Piuttosto arrabbiati.".
L'idea del reddito di cittadinanza proposta dal Movimento 5 Stelle mi ricorda tanto il famoso "bonus" di 80 Euro che a suo tempo Matteo Renzi aveva proposto prima del voto alle elezioni europee del 2014.
Mi sembra un'idea da campagna elettorale che però non è realizzabile.
Per attuare questa misura, serve un PIL dell'8%.
L'Italia non ha questo PIL.
Infatti, il candidato premier pentastellato. Luigi "Giggino" Di Maio, ha fatto una parziale marcia indietro e ha detto che "prima di attuare la misura del reddito di cittadinanza si dovranno riformare i centri per l'impiego".
Non poteva dirlo prima?
Adesso, molti di coloro che hanno votato Movimento 5 Stelle vanno ai CAF per chiedere i moduli con i quali chiedere il reddito di cittadinanza, che ovviamente non otterranno mai.
Come ho scritto prima, per implementare la misura del reddito di cittadinanza serve un PIL di almeno dell'8%.
L'Italia non ha questo PIL.
Dunque, per mettere in atto una proposta del genere si dovrebbero alzare le tasse.
Per questo motivo, il Movimento 5 Stelle non ha beccato voti qui al Nord.
Il Nord non vuole assistenzialismo ma impresa e lavoro.
L'assistenzialismo è vivere pesando sulle tasche degli altri.
Se governassero e facessero quanto promesso, il Movimento 5 Stelle pagherebbe caro queste sue promesse che non potrebbe realizzare o che realizzerebbe a scapito di chi produce.
Che vergogna! Hanno illuso povera gente bisognosa e adesso vorrei che venissero tutti a Roma con i famosi forconi!
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