Su "Il Giornale" vi è un articolo interessante che è intitolato "Flat tax, istruzioni per l'uso".
Esso è di Francesco Forte.
Di tale articolo, riporto questo stralcio:
"Perché la flat tax aumenterebbe l'occupazione
L'Irpef dovrebbe tassare i ricchi ma grava soprattutto sul reddito di lavoro. La flat tax, riducendo l'asprezza dell'Irpef sui redditi da lavoro, aiuta la crescita e l'occupazione. Le aliquote italiane dell'imposta personale sul reddito sono, formalmente, molto aspre e ripide: 23% sino a 15mila euro, 27% sino a 28mila, 38% fino a 55mila, 41% fino a 75mila, 43% oltre i 75mila euro.
Se però si guarda alla distribuzione dei redditi dichiarati dai contribuenti in Italia nel 2015 e la si aggiorna al 2019 con l'aumento del Pil, si vede che al di sopra di 200mila euro ci sono solo 80mila contribuenti con circa 35 miliardi di reddito, il 4% sugli 890 miliardi dichiarati. In pratica l'Irpef falcidia i redditi modesti e medi, soprattutto di lavoro. È iniqua.
Si nota che oltre i 300mila euro di reddito complessivo in Italia, con dati aggiornati al 2018, ci sono solo 60mila contribuenti su 40,7 milioni di contribuenti ossia lo 0,144% con un reddito complessivo di 27,8 miliardi su 917 ossia il 3,1%. E che sopra i 150mila euro di reddito ci sono solo 246mila contribuenti ossia lo 0,6% del totale con un reddito di 61 miliardi su 917 ossia appena il 7% del totale.
Gran parte di coloro che avversano la flat tax sostengono che l'Irpef sarebbe conforme alla Costituzione perché progressiva. Ma essa nella realtà, come si è visto, non è affatto uno strumento equo di giustizia tributaria che comporta tassare in misura differenziale i ricchi, ma uno strumento per torchiare con le imposte il ceto medio e dare l'impressione che nel Paese che la applica ci sia la giustizia fiscale, salvo poi ammettere che essa ha grossi problemi di evasione, dovuti al fatto che man mano che crescono le aliquote aumenta la convenienza a evadere.
Comunque urge modificare la progressività dell'Irpef, anche perché essa si inasprisce automaticamente in modo artificioso per effetto dell'aumento dei prezzi che fa aumentare il reddito nominale, accrescendo l'aliquota dovuta, anche se il reddito reale rimane invariato.
La flat tax, sostituendo l'Irpef che è un'imposta progressiva in grandissima parte sui redditi di lavoro, crea nuova occupazione e sviluppo e fa crescere il gettito riducendo la tassazione sul reddito del lavoro. I critici della flat tax, che negano che essa sia favorevole alla crescita del Pil e dell'occupazione, si contraddicono quando sostengono che a questo fine serve la riduzione dei contributi sociali, che - in effetti - genera maggiore occupazione.
La flat tax riduce la progressività del tributo sul lavoro e quindi il costo del lavoro a parità di somma netta nella busta paga, ma mentre i contributi sociali servono a pagare le pensioni, l'imposta personale sul reddito serve a pagare i servizi pubblici generali. Una flat tax pari o vicina all'aliquota iniziale dell'Irpef senza una gravosa perdita iniziale di gettito che comprometta l'equilibrio del bilancio, sarebbe la via migliore per liberare il fattore lavoro da carichi tributari che comprimono la sua offerta. In un Paese come l'Italia, con un alto debito pubblico e regole di bilancio di contenimento del deficit che servono a ridurlo, la flat tax dovrà avere un'attuazione graduale, senza danni per i conti pubblici con un programma predefinito, così da generare subito un orizzonte tributario favorevole alla produzione del reddito e all'occupazione.".
In poche parole, la flat tax al 23%, che è stata proposta dal centrodestra, non sarà una "tassa che toglierà ai poveri e darà ai ricchi" o una "tassa alla Robin Hood al contrario", come sostengono il centrosinistra ed il Movimento 5 Stelle.
Al contrario, con la flat tax, pagheranno tutti e si pagherà meno.
Oggi, vi è tanta evasione fiscale.
Però, non tutta l'evasione fiscale è frutto di atti delinquenziali.
Al contrario, una larga parte dell'evasione fiscale è dovuta al fatto che vi siano famiglie ed imprese che debbono scegliere tra l'acquisto del cibo ed il pagamento delle tasse o tra il pagare i dipendenti e l'accontentare il fisco.
La pressione fiscale è troppo alta.
Con la flat tax, tutti potranno pagare e non ci saranno pretesti per evadere il fisco.
Questo, farà salire il gettito e creerà un circolo virtuoso.
Le famiglie avranno più soldi in casa e potranno fare acquisti e le aziende potranno tornare ad assumere.
Con più gente che lavorerà si creerà più ricchezza.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Oggi c'era in vendita anche un libretto del professore economista che scrive spesso sul Giornale Francesco Forte. Costa € 3.50 ed è chiaro
RispondiEliminaPer il resto sono favorevolissima alla flat tax già applicata da non meno di 60 Paesi con effetti buonissimi su economia ed occupazione