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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 3 marzo 2018

Cari haters, non mi fate paura

Un mio video su Youtube è stato commentato da un certo Aleboyunitedstates.
Questi sono alcuni dei suoi commenti:

"aleboyunitedstates 23 ore fa
Antonio Gabriele Fucilone guarda le differenze tra me e te sono molteplici, da quello che si vede dai tuoi video poi la natura si è veramente accanita su di te, ma per fortuna tua io non guardo queste cose. Per quello che riguarda i tuoi “profondissimi” pensieri politici, va precisato che tu per risultare un vero coglione ci hai messo parecchio del tuo. Ti auguro buona fortuna nonostante palesi evidenti mancanze cognitive, perche ne hai davvero bisogno.


aleboyunitedstates 23 ore fa
Antonio Gabriele Fucilone ma perche se no che fai? Te strizzi i coglioni e canti in falsetto?
".

Questo personaggio, che ho segnalato e bloccato, mi ha insultato sul piano personale, attaccando il fatto che (per esempio) tenda a balbettare quando parlo o facendo "apprezzamenti" sul timbro della mia voce.
Tra l'altro, ho riportato i commenti senza correggerli.
Io sarei ben felice di vedere in faccia questo personaggio.
Secondo me, se mi vedesse di persona, l'omuncolo abbasserebbe la cresta.
Purtroppo, la rete è piena di simili personaggi. 
Su "Panorama" vi è un articolo intitolato "Fenomenologia degli haters".
Dell'articolo, riporto questo stralcio interessante:

"Quello dell'hate speech, ovvero la spirale di insulti che si autoalimentano e infestano Internet, è diventato un fenomeno poco governabile. L'osservatorio Vox insieme all'Università di Milano, Bari e La Sapienza di Roma ha analizzato 2,6 milioni di tweet postati nell'arco di 12 mesi e ha cercato di mettere ordine nel mondo di chi odia per passione.

Sono emerse sei categorie essenziali contro cui si dirigono le shitstorm: al primo posto si trovano le donne, vittime del 63% dei tweet negativi analizzati, seguite dagli omosessuali, 10,8%, dai migranti, 10%, e poi da diversamente abili (6,4%) ed ebrei (2,2%).

Il campo semantico preferito per veicolare l'odio è quello legato alla morte, al sesso e alla violenza fisica sputata in faccia con cinismo e spietatezza presupponendo una superiorità verso l'interlocutore che, in sintesi, non dovrebbe stare in questo mondo.

Giovanni Ziccardi, professore di Informatica Giuridica alla Statale di Milano, nel suo libro L'odio online. Violenza verbale e ossessioni in rete fa una distinzione: "Da una parte c'è l'hate speech, originato da cose importanti come razza, religione e credo politico, dall'altra c'è quello che io chiamo odio interpersonale, scaturito, invece, da cose banali, come per esempio l'elezione di Miss Italia o l'Oscar a Di Caprio".
Una spirale che si autoalimenta

Il tratto comune alle due differenti forme di odio è la veemenza dell'insulto che si autoalimenta quando la conversazione attiva altri haters creando quella che viene chiamata echo chamber, chat in cui un gruppo utilizza l'effetto gregge per fomentare l'effetto valanga sulla persona presa di mira.

Quello che, secondo molti osservatori, sfugge all'hater medio è che dietro il profilo insultato ci sia un essere umano in carne e ossa, una persona con una vita vera, una famiglia vera, amici veri e una dignità.

La tastiera e i social tolgono umanità agli esseri umani e sputare le proprie sentenze vigliacche e gratuite è quanto mai facile.  È come tirare la pietra e nascondere la mano, fingersi bravi padri di famiglia e professionisti impeccabili per poi trasformarsi in seminatori di cattiveria online. Pietanza favorita che consuma il bulimico hater è la bufala. Condividere bufale farcite di qualunquismo e luogo comune attiva il meccanismo dell'odio generalizzato verso le categorie deboli oggetto dell'insulto dell'hater.".

Appare evidente una cosa: gli haters sono personaggi che puntano a "fare casino in rete".
Io vengo attaccato per le mie idee.
Come tutti voi ben sono dichiaratamente di centrodestra, cattolico e filo-israeliano.
Evidentemente, io do fastidio.
Do fastidio quando scrivo un articolo in difesa della famiglia.
Do fastidio quando scrivo un articolo pro-Israele.
Do fastidio quando scrivo un articolo contro l'immigrazione clandestina.
Do fastidio quando scrivo un articolo che parla di certi temi della storia del nostro Paese.
Do fastidio quando scrivo un articolo contro il Movimento 5 Stelle. 
Gli haters, però, non si fermano alle idee ma arrivano ad attaccare la persona presa di mira da loro anche sul piano personale.
Essi vogliono farsi vedere come superiori, quando in realtà non lo sono, e vogliono fare sì che anche l'odio di altri personaggi come loro sia concentrato sulla persona presa di mira da loro, così da toglierle la dignità.
La cosa brutta è il fatto che gli haters nascondano la loro vera identità.
Il "signore" che si fa chiamare "Aleboyunitedstates" potrebbe anche essere chiunque, anche una persona che abita non lontano da me.
Gli haters credono di essere al di sopra di tutto e di tutti.
In realtà, sono personaggi che non contano nulla e che (forse) fanno ciò perché le loro vite reali li frustrano o per altri scopi, come quello di distruggere la reputazione di un influencer o (come nel mio caso) di una persona che attraverso il suo blog contribuisce a "fare opinione".
Molto probabilmente, se il mio blog trattasse un argomento "non sensibile" come il giardinaggio, non ci sarebbero attacchi simili.
Invece, io tocco anche temi come la politica e la religione e questo dà fastidio.
Avevo messo in conto una cosa del genere fin dal giorno in cui avevo deciso di aprire questo blog. 
Io, comunque, andrò avanti lo stesso.
Gli haters non mi fanno paura. 
Se chiudessi il blog e lasciassi Facebook, io darei a loro partita vinta.
Io penso che ci sia una vera e propria sconfitta per tutta la nostra società quando un blogger chiude il suo blog per colpa degli haters.




4 commenti:

  1. Ti capisco e sono dalla tua parte: il motivo per cui evito in genere di commentare su you tube è perchè ogni volta vengo insultata e ho deciso che non posso arrabbiarmi anche per far fronte a questa gente

    RispondiElimina
  2. Caro Gabriele, mi spiace molto.. ma ormai ti conosco da anni e so che non
    Mollerai... anche xche' siamo tt presi di mira, nessuno escluso da questi haters.
    Ciaooo... ho votatooo.

    RispondiElimina

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.