"Le agenzie di intelligence tedesche sanno che a questi episodi ne seguiranno molti altri nei prossimi mesi. La caduta di Raqqa e la perdita costante di territorio in Siria e Iraq da parte dello Stato Islamico, stanno infatti spingendo moltissimi foreign fighters a rientrare in Europa. Dei 915 che negli ultimi tre anni sono partiti dalla Germania per i teatri di guerra del Medio Oriente, circa 300 sarebbero riusciti a rientrare in patria.Molti di loro oggi gravitano attorno agli radicali islamisti e alle moschee, luoghi in cui a fare da sottofondo spesso sono le prediche incendiarie degli imam provenienti dall’Arabia Saudita e dai Paesi dei Balcani. Attività di proselitismo vengono svolte anche nei centri di accoglienza dei profughi. Con la scusa di donare vestiti agli adulti e giocattoli e dolci ai bambini, diversi predicatori salafiti hanno facile accesso ai campi. Qui distribuiscono copie del Corano e, quando riescono, arruolano nuovi seguaci.".
Ringrazio Angelo. La sua collaborazione è sempre preziosa.
Quello dei "foreign fighters" i terroristi provenienti dai Paesi al di fuori dell'area in cui l'Isis opera direttamente (e, in particolar modo, i Paesi occidentali) è un brutto problema.
Una volta rientrati nei Paesi da cui sono provenuti, questi personaggi potranno fare altri danni, come attentati in loco o proselitismo nelle moschee e nei centri accoglienza dei migranti.
Qui in Europa, Paesi come Germania, Francia e Regno Unito hanno comunità islamiche consistenti e da lì sono partiti per Iraq e Siria molti foreign fighters.
Ora, questi individui sono tornati nei Paesi da cui sono provenuti e possono fare danni.
Questo problema è molto grave.
Serve molta severità nell'affrontarlo.
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