Questa è la nota di Giulio Meotti che ho trovato su Facebook:
"La minaccia principale alla tenuta dell'Occidente non viene dai jihadisti, ma dalla "generazione Y", i millennials, i nati dal 1979 al 2000. Un sondaggio Yougov ha appena spiegato che il 45 per cento di questi in America preferirebbe vivere sotto un regime socialista, contro il 42 che gli preferisce la democrazia capitalistica. Un altro sondaggio Survation, stavolta realizzato in Inghilterra, ha chiesto ai millennials cosa associano alla frase "crimini contro l'umanità". Bene, il 39 per cento gli associa George W. Bush, contro il 20 per cento che indica Mao Tse-Kung e il 19 per cento Pol Pot. Questi "fiocchi di neve", come li ha definiti Bret Easton Ellis, si meritano davvero di andare a spalare merda di gallina in una comune maoista, indossando una casacca grigia anziché i leggings, mangiando riso anziché fiori di loto e ripetendo a memoria slogan rivoluzionari anziché le commedie di Shakespeare, che tanto considerano "sessiste". Che tristezza vedere ridotto l'Occidente a questa generazione di androidi analfabeti cretinizzati.".
Ora, esprimo un mio parere.
Io penso che questi giovani dovrebbero essere coerenti.
Se oggi molti di loro hanno gli i Phone costosi e vestono vestiti firmati è merito del capitalismo.
Un regime socialista, come quello della Corea del Nord o di Pol Pot in Cambogia, non porta certo il benessere.
Essi rifiutano il capitalismo?
Allora, dovrebbero rifiutare gli i Phone, i vestiti firmati, l'automobile bella ed ogni altro confort del capitalismo.
Purtroppo, sappiamo tutti della cattiva istruzione che questi giovani ricevono da certi insegnanti nelle scuole e nelle università.
Questi insegnanti, di formazione marxista, danno una lettura della storia che è tutto meno che realistica.
Essa è modellata sul marxismo.
Oltre a ciò, mi viene da dire che in molti giovani non vi è più la voglia di conoscere le cose per costruirsi una propria opinione.
Piuttosto, preferiscono "seguire il gregge", per avere il consenso dei loro amici.
Questo è il dramma.
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