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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 13 agosto 2017

Questi centri sociali che ottengono tutto e la legalità del "pensiero unico".

Vi invito a leggere un articolo del blog di Nicola Porro che è intitolato "Centri sociali, la legalità in funzione del pensiero unico".
Dell'articolo, riporto questo stralcio:

"I centri sociali e il palazzetto

Il sindaco di Bologna prima sgombera un locale occupato abusivamente da un centro sociale, e dopo qualche giorno si impegna a fornire al medesimo gruppo un palazzetto (90 mila metri quadri) che era stato precedentemente previsto come possibile approdo delle aule di giustizia.

La morale è che il diritto nasce dalla forza, dal sopruso. Chi urla, porta a casa la pagnotta. Poco contano le leggi del Parlamento buone per i titoli dei giornali: se non è voto di scambio questo, cosa lo è? I ragazzi saranno riconoscenti. Le associazioni che si mettono in fila, che fanno i bandi, che compilano certificati antimafia, che rispettano la 626 o complicazioni del genere, sanno cosa dovranno fare domani per portarsi a casa un quartierino.
Saviano e le Ong

D’altronde se il maître a penser della legalità italiana è Roberto Saviano, c’è poco da imparare. Sulla questione delle Ong ha semplicemente sbagliato, come gli ha correttamente fatto notare mezzo mondo e come dimostrano le carte pubblicate dal Giornale: i delinquenti stanno da una parte ben precisa, e cioè quella dei trafficanti e dei volontari che trattano con loro fino a restituire loro motori e navi, per continuare i commerci
.".

Purtroppo, queste parole sono veritiere.
I centri sociali sono un problema ma certe amministrazioni locali (di sinistra) non fanno nulla per limitarne l'azione perché parte del consenso ad esse parte da quelle realtà associative.
Così, queste ultime potranno continuare con le loro manifestazioni violente con cui tengono in ostaggio le città.
Quanto a Roberto Saviano, va detto che egli non vive nel Paese reale.
Una persona che non vede, per esempio, il fatto che certe organizzazioni non governative favoriscano l'immigrazione clandestina e proteggano gli scafisti (leggete "Il Giornale") ed il fatto che l'immigrazione sia per noi italiani un problema, è una persona che non vive nel Paese reale ma che vive in un Paese idealizzato da ella.
Spero di essere stato chiaro.
Il nostro Paese è stato ostaggio di sindacati che attaccano gli imprenditori (per via della loro concezione ostile all'impresa) e di centri sociali che compiono atti violenti.
Da qui parte l'arretratezza del nostro Paese.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.