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domenica 13 agosto 2017

L'arte ghibellina nel duomo di Siena

Accontento l'amica e socia Stephanie Caracciolo, la quale ha un'amica carissima a Siena.
Siena è una città particolare.
Possiamo definirla una "città laica ante litteram".
Infatti, nel caso di Siena, il cuore civile e quello religioso sono divisi tra loro.
Piazza del Campo, con il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia (la torre civica) è il cuore civile.
Il duomo, invece, si trova nel Terzo di Città.
Dedicato a Santa Maria Assunta, il duomo rappresenta uno dei migliori esempi di stile gotico-italiano, un gotico molto diverso da quello francese o inglese.
Iniziato nel 1229, il duomo è l'esempio di transizione dallo stile romanico al gotico.
Esso fu iniziato da Giovanni Pisano (1248-1315).
Il duomo non poté essere considerato come finito fino al XIV secolo.
Guardandone la facciata, si nota che la parte inferiore è romanica.
Le sculture (sempre fatte da Giovanni Pisano) che trasmettono una sofferta spiritualità.
Salendo, si arriva alla parte gotica, realizzata da Giovanni di Cecco.
I mosaici delle tre cuspidi risalgono al 1877.
Essi furono realizzati dal veneziano Castellani.
Del 1313 è il campanile, nato da un progetto di Agostino di Giovanni e Agnolo di Ventura.
L'interno ripete esattamente ciò che è all'esterno.
Il duomo è diviso in tre navate e ha opere di artisti che possono essere contemplati nell'arco di tempo compreso tra il 1372 ed il 1562, come il Vecchietta, Francesco di Giorgio Martini, Pinturicchio, Neroccio e Domenico Beccafumi.
Comunque, il duomo di Siena non solo rappresenta l'esempio di gotico italiano, un gotico che non si compì mai, a differenza di ciò che accadde in Francia e in Inghilterra, ma che si sviluppò senza discostarsi troppo dalla tradizione romanica ma con equilibrio ed eleganza, ma rappresenta anche l'esempio di una realtà come la città senese, una città ghibellina e contrapposta alla guelfa Firenze.
Certo, in realtà questo ghibellinismo e questo guelfismo ebbero delle sfumature.
Firenze era una città guelfa ma non troppo attaccata a Roma e Siena era città ghibellina ma filo-romana, quasi a volere riprendere l'idea della Roma imperiale, con un imperatore che aveva il controllo anche sul Papa.
Nel 1260, queste due città si scontrarono a Montaperti, vicino a Siena, ove i Senesi vinsero sui Fiorentini, i quali però ebbero la rivincita nove anni dopo, nella Battaglia di Colle, per finire poi sotto il dominio dei Medici di Firenze nel 1559, con la Pace di Cateau-Cambrésis.






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