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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 16 ottobre 2015

Si dovrà cambiare il Vangelo?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Se passasse la dottrina Kasper bisognerebbe cambiare il Vangelo",

Nel fervente dibattito sulla comunione ai divorziati risposati inaugurata dal cardinal Kasper nel sinodo 2014 si rischiano di perdere, anche da parte dei credenti, i termini del discorso. Che sono in verità più semplici di quanto sembra. Con l’avvento di Cristo, viene restaurato il disegno originario del Creatore: quello per cui uomo e donna, maschio e femmina sono chiamati a divenire "un solo corpo e un solo spirito". Nell’Antico Testamento Dio permette la possibilità del ripudio, ma solo "per la durezza del vostro cuore". Nel Nuovo questa possibilità viene esclusa, e viene affermata senza indugi l’indissolubilità del matrimonio.
Così esordisce l'articolo in questione, che è stato scritto da Francesco Agnoli.
Ora, nessuno vuole escludere i divorziati dalla Chiesa.
Con i divorziati serve misericordia, anche perché il divorzio è una piaga prima di tutto per la famiglia che lo subisce.
Tuttavia, la Comunione è una cosa seria.
I Sacramenti della Chiesa cattolica sono sette e sono il Battesimo, la Confessione, la Comunione, la Cresima, il Matrimonio, l'Ordine Sacro e l'Unzione degli Infermi.
Ora, è bene ricordare che per prendere la Comunione è bene essere in grazia di Dio.
Il divorzio, in quanto tale,  va contro il sacramento del matrimonio quindi va contro un dogma stesso dello Chiesa.
Per questo, la Comunione ai divorziati non va data.
Se la si desse, si farebbe un'opera di grande ipocrisia
Mi ricordo del Papa che (giustamente) condanna la corruzione e la mafia. 
Sia chiaro, non voglio dichiarare uguali un divorziato ed un mafioso, visto che quest'ultimo compie anche un reato, oltre a compiere un peccato.
Però, da un punto di vista squisitamente religioso, il mafioso è un peccatore perché la mafia è un peccato che offende gravemente la religione, poiché ne profana i riti al momento in cui il neofita si affilia all'"onorata società".
Sul piano religioso, come si deve condannare la mafia, si deve condannare anche il divorzio.
Altrimenti, è solo ipocrisia.
Ricordo che per un divorzio non dato noi ci giocammo l'Inghilterra nel 1534.
Se aprissimo alla Comunione per i divorziati non rispetteremmo la memoria dei martiri inglesi.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.