Cari amici ed amiche,
vi invito a leggere il mio articolo sul blog "Ribellione Nazionale" che è intitolato "La dhimmitudine".
Nell'articolo ho parlato del questione storica della condizione degli ebrei e dei cristiani nei Paesi governati dall'Islam.
A partire dal 622 AD, l'Islam si diffuse dalla Penisola Arabica e arrivò a conquistare il Medio Oriente e il Nord Africa ed arrivò in Spagna ed in Sicilia.
Nella Penisola Arabica, l'Islam distrusse le comunità cristiane che erano lì presenti.
Per esempio, la Grande Moschea di Sana'a, capitale dello Yemen, fu fatta in luogo di una chiesa cristiana.
Venendo a contatto con le altre popolazioni, gli Arabi musulmani ebbero due atteggiamenti.
Verso gli atei ed i politeisti, essi si posero di convertirli anche con la forza.
Verso la "Gente del Libro", ossia gli ebrei ed i cristiani, essi ebbero un atteggiamento apparentemente diverso.
Gli Arabi concessero agli ebrei e ai cristiani una sorta di "protezione", lo status di "dhimmi".
Ebrei e cristiani poterono celebrare i loro culti ma questa "protezione" era comunque un limite.
Agli ebrei e ai cristiani veniva imposto di pagare una tassa.
Inoltre, essi avevano limitazioni nella costruzione di luoghi di culto e vari luoghi di culto ebrei e cristiani venivano trasformati in moschee.
Per potere avanzare di carriera, gli ebrei ed i cristiani dovevano convertirsi all'Islam.
Va detta anche un'altra cosa.
Nel XV secolo molti ebrei spagnoli furono scacciati dalla Spagna e andarono nell'Impero Ottomano.
Gli ottomani li accolsero ma lo fecero solo per un interesse: mettere zizzania tra gli ebrei ed i cristiani (ai quali veniva fatta pagare la tassa) e per potere avere il pretesto per dire che l'Islam era l'unica vera religione.
Dunque, anziché una "protezione" lo status di "dhimmitudine" (termine coniato nel 1982 dal libanese cristiano maronita Bashir Gemayel) è di fatto una forma taqqyia, con cui si vuole portare all'Islam la "Gente del Libro".
Ora, secondo i musulmani che applicano il Corano in modo letterale e senza interpretazione delle allegorie, gli ebrei e noi cristiani siamo sì la "Gente del Libro" ma avremmo introdotto in esso degli errori.
Nel caso dell'Isis di oggi, questo concetto è posto nella maniera più estrema.
Guarda caso, a Mosul ai cristiani è stato imposto di pagare una tassa.
Questi hanno scelto di non pagare e allora i terroristi dell'Isis hanno posto ai cristiani tre opzioni: la conversione all'Islam, l'abbandono della città o la morte.
Dunque, quello che fa l'Isis è una pratica vecchia di secoli.
Termino, segnalandovi questo commento idiota (scritto dal solito disturbatore di nome Dario) al mio articolo intitolato "Ancora il caso di Bibi Netanyahu":
"Gilad Atzmon, intellettuale israeliano:'Il nazismo mi ha fatto provare la paura di essere ebreo. Israele mi ha fatto provare la vergogna di essere ebreo'.
Sarà un nuovo esemplare di ebreo antisemita? Chissà, aspettiamo che l'illuminato Bibi ne tiri fuori un'altra!".
Ricordo che maggioranza degli Israeliani ha votato Bibi e la maggioranza degli ebrei è con Israele.
Ci sono anche i "cattolici di base" che sono contro il clero.
Conta il popolo israeliano e non chi fa parte del mondo di certi radical chic, di gente che ha paura di sporcarsi le mani nella realtà dei fatti.
Cordiali saluti.
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