Migranti, la lezione dell'ex-premier australiano Tony Abbott

Cari amici ed amiche,

il quotidiano "Il Giornale" riporta queste parole dell'ex-premier australiano Tony Abbott:
"Un approccio pietistico non porta a nulla. Serve chiudere le frontiere e combattere il terrorismo: io ho azzerato gli sbarchi".

Sono perfettamente d'accordo.
Il conservatore Abbott, alla guida del governo federale di Canberra fino al 15 settembre scorso, quando è stato sfiduciato dal suo partito, il Liberal Party of Australia.

Al congresso del suo partito, Abbott è stato sconfitto da Malcolm Bligh Turnbull, che di conseguenza gli è succeduto come leader di quest'ultimo e come Primo Ministro. 

In carica per due anni, Abbott ha molto da dire sulla questione dei rifugiati: nel 2013, infatti, l'Australia adottò un vero e proprio piano militare di contrasto all'immigrazione clandestina.
Le navi della Marina militare australiana intercettavano i profughi sul limite delle acque territoriali, le soccorrevano dando loro acqua e cibo e le intimavano di allontanarsi dalle acque australiane. I risultati di questa operazione denominata non a caso "Sovereign Borders" ("Confini sovrani") parlano da soli: nel 2013 gli sbarchi illegali erano stati ventimila, l'anno successivo appena 147.

Visto che non è più Primo Ministro d'Australia, Abbott venga qui in Italia e prenda il posto di Matteo Renzi.

Preferirei che l'Italia diventasse una succursale di Canberra (visto che a governarci sarebbe un australiano) piuttosto che vederla governata da gente che ci sta facendo invadere da immigrati clandestini. 

Di sicuro, Abbott sarebbe visto come un liberatore. 

Ironia a parte, Abbott ha ragione.

Noi rischiamo di avere in casa una bomba sociale.

L'immigrazione clandestina sta portando povertà, degrado ed anche criminalità, oltre ad esporci al rischio del terrorismo.

Vogliamo aiutare i poveri?

Li aiutiamo a casa loro.

Partiti del centrodestra, imparate da Tony Abbott.

Cordiali saluti.