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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 8 ottobre 2015

Perché il sangue di Israele non fa notizia?

Cari amici ed amiche,

prendo questo articolo della pagina di Facebook di "Shalom 7":

"Il sangue di Israele non fa notizia

Attacchi terroristici ogni giorno nello stato ebraico. Perché nessuno ne parla?

Attacchi terroristici ogni giorno nello stato ebraico. Perché nessuno ne parla? Siamo in mezzo alla Terza Intifada e il sangue degli israeliani non brilla. I media derubricano il terrorismo contro lo stato ebraico a disordini, tafferugli, riots. E’ la disinformazione che si mangia la verità delle cose, la causa e l’effetto, l’aggressore e la vittima.".


Purtroppo, continuano gli attacchi dei terroristi palestinesi (i quali certamente sono stati incitati dal discorso irresponsabile del presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen) e vari mass media occidentali continuano a non farne notizia.
Questo silenzio dei mass media occidentali non è meno grave degli atti che stanno facendo i terroristi palestinesi.
Evidentemente, c'è ancora uno strisciante pregiudizio verso gli ebrei, un pregiudizio stupido che tarda a passare e c'è la solita paura di offendere il mondo arabo.
Quanto sta accadendo è peggio di un'intifada.
Qui c'è una guerra tra due mondi, l'Occidente ed il mondo islamico o almeno una parte consistente di esso.
In questa guerra mondiale vi è quella tra Israeliani e Palestinesi.
Questi ultimi (i palestinesi) ricorrono al terrorismo.
L'Occidente non può continuare a tacere.
Cordiali saluti.



16 commenti:

  1. Ti posso chiedere una cosa? Ma per te il leader palestinese buono quale è? Cioè, cosa dovrebbe offrire o cosa dovrebbe chiedere?
    Mi censuri sempre (spesso a ragione), stavolta ti chiedo di rispondermi.

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  2. Ti censuro perché sei volgare e fai spam.
    Un leader palestinese buono?
    Un leader palestinese buono è un leader palestinese che non incita all'odio contro Israele.
    Se lo trovi sei un grande esploratore.

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  3. Non ti sto dicendo che esiste un leader palestinese buono. Ti sto chiedendo per te cosa dovrebbe dire un leader palestinese per essere buono e, dunque, che strategia dovrebbe prospettare.
    E quando parlo di strategia intendo un disegno politico completo perché, in mancanza, leader del suo popolo non potrebbe mai diventarlo.
    Dunque, da un lato dovrebbe chiedere al suo popolo di non odiare israele e riconoscerla: in ciò sta l'offerta. Ma dall'altro lato cosa dovrebbe chiedere ad israele per essere un 'buon leader palestinese'? Cioè la sua richiesta dove dovrebbe fermarsi, considerato che per te non deve chiedere uno Stato?
    Cioè, in altre parole, al suo popolo dovrebbe dire: "riconoscete israele e non odiatela, in cambio avrete x"...Cosa?
    Voglio cercare di capirti, poiché, prima di intavolare una discussione, occorre comprendere cosa pensa l'interlocutore. Tu hai parlato di assenza di un buon leader palestinese, ma io non ho capito, infatti, cosa tu intendi globalmente per buon leader palestinese. Magari è dovuto a una mia disattenzione.

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  4. Abu Mazen non vuole riconoscere Israele.
    Se non si riconosce Israele nessun dialogo può partire.
    E' chiaro?
    In ambito palestinese non c'è un interlocutore serio.

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  5. Non ti sto contestando la bontà o meno di Abu Mazen.
    Ho detto che voglio capire prima il tuo pensiero, altrimenti finisco che ti scrivo in modo non appropriato.
    Voglio solo capire, perciò, per te come è fatto un ideale buon leader palestinese e dunque come è fatto un ideale interlocutore serio di israele: oltre a chiedere il rispetto e il riconoscimento di israele, le sue pretese dove dovrebbero fermarsi (escluso che possa chiedere uno Stato)?

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  6. Prima di tutto, un leader palestinese credibile deve riconosce Israele!
    Questa è una condicio sine qua non per un dialogo tra israeliani e palestinesi.
    Riconoscere Israele significa anche non incitare più all'odio contro gli israeliani.
    Un leader palestinese serio non deve pretendere lo Stato palestinese ad ogni costo.
    Uno Stato palestinese è deleterio per il Medio Oriente.
    Vedi, oggi chi vuole lo Stato palestinese vuole la distruzione di Israele.
    Ora, se si facesse uno Stato di Palestina con la West Bank e Gaza, i palestinesi inizierebbero ad avere nuove pretese.
    Per esempio, chiederebbero che la West Bank e Gaza fossero uno.
    Non l'hai ancora capito?
    Quello di Abu Mazen e soci è solo un gioco sporco con cui si va solo alla guerra.
    Un leader palestinese serio dovrebbe chiedere autonomia per quei territori di West Bank e Gaza, senza la rottura con Israele.
    E' l'unica soluzione possibile.
    Questo suonerebbe già diverso alle orecchie degli israeliane.
    Israele non ha delle pretese.
    Israele chiede solo che i suoi diritti siano difesi e riconosciuti.

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  7. Perché non mi hai più risposto? Ho forse usato il turpiloquio per censurarmi? Dato che mi avevi pubblicato, per correttezza dovevi continuare a farlo perché ti ho dedicato del tempo.

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  8. Veramente, sono io che dedico il mio tempo a rispondere a te e agli altri.
    Ti ricordo che anche lo spam non è ammissibile.

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  9. E perché ho usato Spam? Ti ho fatto una domanda che hai (forse involontariamente) e eluso. È chiaro quindi che te l'ho riproposta.
    E quindi te la ripropongono (non fosse altro che hai accettato di rispondermi e dunque adesso, per correttezza nei miei confronti, devi rispondermi; la stessa correttezza, insomma, che ho usato io nel porti la domanda):
    Non parlo di Abu Mazen perché non lo consideri un buon leader palestinese. Dunque, oltre a riconoscere israele e a non incitare all'odio, oltre a non pretendere né Stato, né cittadinanza (israele si rifiuta e dunque l'autonomia è da escludere), un ideale buon leader palestinese cosa dovrebbe chiedere ad israele per raggiungere un giusto accordo?

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  10. Uno che mi 10 commenti in un botto solo, come lo dovrei chiamare?
    A casa mia, chi fa ciò fa spam.
    Lo spam è illegale.
    Ti ho già risposto.
    Un buon leader palestinese deve riconoscere Israele e deve anche accettare il fatto che uno Stato palestinese non ci sarà mai.
    Con un leader del genere Israele può dialogare e può anche aprire ad un'autonomia di quei territori in cui stanno gli Arabi.
    E' chiaro il concetto?

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  11. Antonio il tuo pensiero l'ho capito, ma esso si scontra con il rifiuto israeliano di concedere la cittadinanza (conseguenza dell'autonomia) a 4 milioni di palestinesi che potrebbero cambiare gli equilibri interni di israele per sempre.
    Dunque, proseguo con la domanda: stai facendo una critica ad israele? Ritieni cioè che almeno questo lo deve cedere nonostante alcuni effetti negativi per essa?
    Ps mi scuso per lo Spam ma in effetti non c'avevo pensato al fatto che quando scrivo su più articoli ti inondo di messaggi.

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  12. Israele non deve cedere.
    Se cede è la fine.
    Gli altri vogliono la sua distruzione.
    Israele rifiuta di dare la cittadinanza agli arabi per quello che sta accadendo ora.
    Se io ti volessi uccidere, tu mi vorresti in casa tua?
    Penso proprio di no...a meno che tu non sia un suicida.
    Lo stesso vale per gli israeliani nei confronti degli arabi.
    Finché gli arabi avranno questi capi, non ci sarà nessun dialogo.

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  13. Volevo scrivere 'concedere' non cedere.
    Quanto al merito: israele ha escluso categoricamente la concessione della cittadinanza forse ancor più del riconoscimento di uno Stato palestinese. D'altronde tutti i torti non ha: dare la cittadinanza e quindi il diritto di voto a 4 milioni di palestinesi cambierebbe per sempre i suoi equilibri interni, anche se i palestinesi diventassero all'improvviso dei docili agnellini.
    Comunque ritieni che Israele sbagli ad escludere la cittadinanza/autonomia categoricamente e cioè in ogni caso è cioè anche se cambiassero i leader palestinesi? L'ha sempre escluso, sempre, categoricamente ed in ogni caso. Ma ti ripeto: su questo punto la comprendo, perciò io sono per altra soluzione. Quindi?

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  14. Ripeto, se io volessi ucciderti, tu mi vorresti in casa tua?
    Penso proprio di no!
    Se tu vuoi suicidarti è un problema tuo.
    Battute a parte, Israele non ha mai avuto niente contro gli Arabi.
    Pensiamo agli studenti arabi che studiano nelle università israeliane.
    Gli Arabi, invece, vogliono la distruzione di Israele.
    Mi sembra normale che gli israeliani siano rigidi.
    Nelle attuali condizioni, una soluzione non c'è.
    Uno Stato palestinese porterebbe alla guerra.
    Prendine atto e non insistere.
    Non c'è soluzione.
    Una soluzione ci sarà se gli Arabi cambieranno testa.

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  15. Ti avevo chiesto di presentarmi la tua soluzione ideale, quella per te giusta. E quando si fanno ipotesi per definizione si prescinde dalla situazione concreta. Es io sono astrattamente per uno Stato palestinese, ma è che chiaro che all'oggi, in concreto, è impossibile per le condizioni storiche. Ma il mio pensiero astratto resta.
    Il tuo pensiero astratto, per quanto ho capito, sarebbe la concessione di una autonomia ai palestinesi e dunque la concessione della cittadinanza israeliana. Pertanto, devo dedurre, che da un lato critichi i palestinesi (poiché disconoscono israele) e dall'altra critichi israele (perché si rifiuta, perfino in astratto e cioè come ipotesi futura) di concedere la cittadinanza e la autonomia.

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  16. Capisci l'italiano?
    Ho mai criticato Israele?
    No!
    Anzi, io appoggio Israele.
    Oggi, gli israeliani non vogliono riconoscere la cittadinanza ai palestinesi perché non si fidano di loro.
    Finché i palestinesi daranno retta ad Abu Mazen non ci potrà MAI ESSERE LA PACE!
    L'ho scritto in maiuscolo apposta.
    Hai capito?
    L'istituzione dello Stato di Palestina porterà solo alla guerra.
    Israele ha ragione.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.