leggete l'articolo della rivista "Panorama" che è intitolato "Vaticano e i gay: che partita gioca Bergoglio".
L'uscita di monsignor Krzysztof Charamsa, il prete polacco che ha fatto pubblicamente coming out, dichiarando la sua omosessualità e la sua relazione stabile con un altro uomo, ha scosso il mondo cattolico e non solo.
Quanto accaduto è la dimostrazione più eclatante della presenza di una lobby gay che non punta solo a fare cambiare la definizione di famiglia a livello giuridico ma anche a livello ecclesiastico, arrivando anche a proporre di stravolgere le norme della tradizione dogmatica del cattolicesimo.
Questo sta facendo salire la pressione su Papa Francesco.
La posizione di Papa Francesco è sempre stata abbastanza oscillante sul tema.
A volte sembra più favorevole ai progressisti, i quali sono disposti anche a riconoscere le unioni civili anche tra persone dello stesso sesso, ed altre sembra più favorevole verso i conservatori, i quali sono contrari.
Forse, la posizione del Papa potrebbe essere interpretata come quella del non volere condannare la persona omosessuale ma nel ribadire contemporaneamente il concetto di famiglia come società naturale fondata sul matrimonio,
Con i termini "società naturale" si intende definire una società fondata sul rapporto tra uomo e donna.
Tuttavia, questa posizione spiazza il mondo cattolico (di cui io stesso faccio parte) anche per tante interpretazioni che di essa si danno.
Per esempio, i progressisti dicono che il Papa è favorevole alle unioni civili anche tra persone dello stesso sesso.
I conservatori dicono l'opposto.
Da qui nascono le divisioni.
Riguardo al caso Charamsa fa molto rumore il silenzio del Papa.
Anche la politica ci mette del suo a peggiorare le cose.Il governo presieduto dal premier (non eletto da nessuno) Matteo Renzi sta portando a termine l'iter di approvazione della legge che legalizzerà le unioni civili anche tra persone dello stesso sesso.
Questo provvedimento di fatto cambierà la definizione di famiglia (secondo il pensiero della lobby gay) e sta facendo aumentare le divisioni tra le due sponde del Tevere.
Ad aggravare ulteriormente la situazione ci si è messa anche la caduta dell'amministrazione comunale di Roma, che secondo alcuni sarebbe stata favorita dalle pressioni del Vaticano.
L'oramai ex-sindaco Ignazio Marino (che si professa cattolico e a cui Charamsa ha fatto un certo endorsement) era stato tra coloro che avevano trascritto i matrimoni tra persone dello stesso sesso che erano stati contratti da cittadini italiani all'estero e, per questo, egli era diventato inviso a molti ambienti cattolici.
Così, si sono risvegliati coloro che parlano di un'eccessiva influenza e di ingerenze del Vaticano e del clero nella vita politica del nostro Paese.
Ora, del problema sfugge un aspetto fondamentale.
Il riconoscimento delle unioni civili apre la strada per l'istituzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Pensiamo alla Francia.
Nel 1999, la Francia aveva adottato i PACS, i Patti di Civili di Solidarietà, ossia una sorta di contratto che veniva stipulato tra due persone maggiorenni di sesso diverso o dello stesso sesso, che volevano organizzare la vita in comune.
I PACS altro non erano stati che la strada per arrivare al matrimonio tra persone dello stesso sesso, la cui legge è stata promulgata dal presidente Hollande il 18 maggio 2013.
Questo è un dettaglio da non trascurare.
Personalmente, proprio per questo motivo, io sono contro le unioni civili.
Al massimo, io sarei disposto ad istituire una sorta di contratto che si potrebbe stipulare dal notaio in cui due persone che convivono possano ereditare l'una dall'altra, in cambio della mutua assistenza e nulla più.
L'unione civile vera e propria, che prevede anche la possibilità di adottare figli e che ha altre caratteristiche del matrimonio, sarebbe solo l'apertura della strada verso il matrimonio tra persone dello stesso sesso, con lo stravolgimento del concetto di famiglia.
Quindi, la Chiesa stia bene attenta a fare certe aperture, per non essere costretta a riscrivere i propri dogmi o per non rischiare uno scisma.
Preghiamo per la Chiesa e per il Papa.
Cordiali saluti.
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