Cari amici ed amiche,
è brutto da dire ma per il conflitto tra Israele e gli arabi non c'è soluzione.
L'ho anche scritto nei commenti all'articolo intitolato "Perché il sangue di Israele non fa notizia?".
Israele non ha mai avuto nulla contro gli arabi.
Pensiamo ai numerosi studenti arabi che studiano nelle università israeliane.
Pensiamo alle tecnologie e alle scoperte sanitarie israeliane, di cui fanno uso anche gli arabi.
Gli arabi con cosa rispondono a tutto questo?
Istigati da capi politici e religiosi irresponsabili e pieni di odio becero, gli arabi rispondono con la menzogna, con l'odio e le armi.
Una soluzione ci sarebbe solo se gli Arabi cambiassero leader e testa.
Termino, ringraziando della foto che ho messo qui sopra l'amico e socio Morris Sonnino, il quale è stato bloccato su Twitter da alcuni interlocutori.
E' capitato anche a me.
Morris ha la mia solidarietà.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Occorrerebbe allora trovare il modo di spegnere il terrorismo troncando il consenso che ha tra i palestinesi. Dato che le guerre a Gaza hanno fallito (i terroristi imbottiti di odio di oggi sono i bambini bombardati ieri che hanno perso genitori o familiari in genere. Ti ricordo che morirono nell'ultima guerra 1000 civili) allora va trovata un'altra strada. Io l'ho sempre detto: ogni bomba che israele lancia su gaza significa sottrarre una percentuale alla sua futura sopravvivenza. È la realtà e va allora solamente constatata: il fatto è che la guerra l'hanno perduta entrambi, sia i palestinesi che gli israeliani. E allora la soluzione è: o due Stati o un'unica cittadinanza. Tertium non datur. Ma il fatto è che nessuna delle parti in causa lo vuole e allora occorre evitare di appoggiare incondizionatamente gli uni o gli altri, poiché, per quanto detto, si fa esattamente il loro danno.
RispondiEliminaSenti un po', non mi fare perdere del tempo.
RispondiEliminaIo non credo nel tuo pacifismo.
E' chiaro?
Se si fa lo Stato Palestinesi la guerra sarà inevitabile!
Poniamo caso che si faccia uno Stato di Palestina con Cisgiordania e Striscia di Gaza.
Io sono pronto a scommettere che subito dopo i palestinesi inizieranno ad avere pretese, per esempio, per unire le due parti.
Con uno Stato Palestinese si creerà un circolo vizioso che porterà alla guerra.
Che ti piaccia o non è così.
Il pacifismo non serve a niente.
Nell'attuale situazione non ci sono soluzioni.
Israele ha ragione.
Israele si sta solo difendendo.
Sono gli altri attaccare.
Avevo, infatti, preso in considerazione anche la cittadinanza, ma israele lo rifiuta a priori. E allora: Stato no e cittadinanza no. Cosa resta? La guerra. Una guerra che fortifica il terrorismo palestinese (le vittime civili spingono infatti i bambini nelle sue mani) e, dunque, danneggia israele che diviene sempre più debole e più esposta.
RispondiEliminaIdem per i palestinesi: il riconoscimento di israele è la condicio sine qua non è senza di esso cosa resta? La guerra e quindi ancora sofferenze.
Non sono pacifista a priori ma un pacifista che si fa guidare dal pragmatismo: se la guerra l'hai persa essa non ha più senso. Sono passati 70 anni...E se io appoggiassi incondizionatamente i palestinesi farei danno alla loro causa. Lo stesso danno che fai tu agli israeliani. Quanti morti israeliani ci saranno ancora in futuro? Non sappiamo quando ma una certezza l'abbiamo: ci saranno. E quando l'interesse USA nella zona cesserà israele cesserà di esistere. Non sappiamo quando, ma sappiamo che avverrà.
La pace e le 'concessioni dolorose' sono l'unica via per la sopravvivenza di entrambi. Ma sono ottimista: prima o poi un leader israeliano che cambi strategia e che dunque sottrarrà aria al terrorismo palestinese nascerà. Un nuovo Rabin insomma, che di certo non ricadrà nelle mani degli estremisti del suo stesso popolo.
Ho chiarito, sul punto, definitivamente il mio pensiero. E dire 'non ci sono soluzioni' è tipica espressione dell'immobilismo al quale, ahimè, pare che tu ti sia abituato. È l'immobilismo dei problemi eterni: in israele come in Italia. E alla fine la soluzione la si lascia sempre nelle mani degli altri.
Veramente, Israele non ha perso la guerra.
RispondiEliminaA te Israele non piace.
Se non piace a te, non deve piacere neanche a me?
Io sono pervicacemente filo-israeliano.
Israele ha ragione.
Si sta solo difendendo.
I palestinesi vogliono il dialogo?
Bene! Abbandonino Abu Mazen, riconoscano Israele e rifiutino il terrorismo.
E' chiaro?
E non voglio sapere altro!
E poi, se per te guerra deve essere, allora non scandalizzarti se i palestinesi compiono attentati: la guerra è guerra, si prendono e si danno. Io invece per gli attentati così come per le ritorsioni posso scandalizzarmi perché voglio la pace.
RispondiElimina1-Se questo accadesse israele cmq non vorrebbe concedere nemmeno la cittadinanza. Non offre, dunque, niente in cambio della fine del terrorismo, quindi come fa a chiedere la fine del terrorismo?
RispondiElimina2-Israele la guerra l'ha persa eccome: uno Stato che fa la guerra a Gaza da 70 anni per abbattere il terrorismo e riceve, nel contempo, continui attentati terroristici, la guerra l'ha vinta o persa?
Israele è ancora lì.
RispondiEliminaIl fatto che nonostante tutto Israele resista è una vittoria.
Israele offrirebbe qualcosa in cambio.
Sono i palestinesi che continuano con il terrorismo.
Sono loro, i palestinesi, a fare del male.
Israele ha ragione.
Am Chai Israel!
Israele vive!
Hai scritto che israele offrirebbe qualcosa: cosa?
RispondiEliminaTe lo chiedo perché forse mi è sfuggito. Ma sia chiaro: ha detto chiaro e tondo che la cittadinanza non la offrirà mai per non alterare gli equilibri interni di Stato ebraico (e sul punto la capisco pure).
E sul fatto che israele resista e che è viva, ciò non toglie che abbia perso la guerra: il terrorismo persiste e addirittura, poi, la Palestina è riconosciuta a livello internazionale!
RispondiEliminaLo stesso vale per i palestinesi: resistono, sono vivi e vegeti, il loro Stato è stato riconosciuto, ma ciò non toglie che la guerra l'hanno persa perché israele esiste ancora dopo 70 anni!
Hanno perso entrambi.
Mi viene in mente quello che accadde a Monaco nel 1938, quando Gran Bretagna e Francia concessero alla Germania nazista di prendere i Monti Sudeti.
RispondiEliminaMentre tutti festeggiarono quello che fecero il Primo Ministro britannico Neville Chamberlain quello francese Edouard Daladier perché si credeva che la pace fosse salvata, Winston Churchill disse: "Avrebbero potuto scegliere tra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore ad avranno la guerra".
L'ONU si sta comportando come la Gran Bretagna e la Francia dell'epoca.
Israele sarebbe disposto ad offrire ai palestinesi di stare sui suoi territori ma i palestinesi debbono arrendersi.
Antonio, stare sui propri territori a che titolo? È questo che ti sto chiedendo, poiché Israele si rifiuta di concedere una cittadinanza che, attribuendo ovviamente il diritto di voto, altererebbe il suo equilibrio interno di Stato ebraico.
RispondiEliminaDunque? Chiedere la resa in cambio di cosa?
Ciao.
Vicino ad Israele c'è la Giordania.
RispondiEliminaQuei palestinesi potrebbero diventare cittadini giordani in territorio israeliano.
Ah quindi israele offre la cittadinanza... giordana! Cioè offre ai palestinesi un 'qualcosa' che non ha...in più facendo i conti senza l'oste e cioè la Giordania.
RispondiEliminaDunque per te israele deve offrire ai palestinesi il NULLA come contropartita al suo riconoscimento, alla rinuncia alla lotta armata, al terrorismo e ai loro capi.
Da oggi, dato che hai svelato le carte, piantala di parlare di rinuncia al terrorismo come condizione per il dialogo e per raggiungere la pace. Le tue erano solo scuse che celavano una posizione schiacciata estremisticamente su israele e su una guerra senza fine ne obiettivi.
Fatto sta che pure la tua autonomia è andata a farsi benedire, una volta che ho messo in luce le tue contraddizioni: erano tutte scuse.
Nell'attesa del nuovo Rabin, oggi più che mai sono convinto delle mie posizioni e di quanto il torto sia sempre dalla parte dei conservatori: mentono, mentono e mentono. FREE PALESTINE! La vittoria, e con essa la pace, è possibile e vicina!
Sei solo un volgare antisemita.
RispondiEliminaGetta la maschera ipocrita!
Chi vuole la Palestina odia il popolo ebraico!
Io sto con il popolo ebraico.
Messo alle strette (hai prima parlato di autonomia in cambio della fine del terrorismo, salvo poi romangiarti ciò che tu stesso hai detto) sei passato alle offese. Offese, tra l'altro, gratuite poiché prive di motivazioni e del più ragionevole appiglio. Infatti io sto con entrambi i popoli, vittime rispettivamente del terrorismo e del cieco conservatorismo (il confine è molto labile). E dire che israele ha diritto ad esistere (così come i palestinesi hanno diritto ad uno status concesso da israele QUALE ESSO SIA) di certo non mi classifica come antisemita. Sei tu piuttosto antiarabo: e tra essere antisemiti o antiarabi non c'è alcuna differenza. Sei tu l'"anti", non certo io.
RispondiEliminaHai gettato la maschera: parlavi di fine del terrorismo come condizione sel dialogo. Ma quale dialogo se poi si offre zero? Le tue erano solo scuse che (mal)celavano un estremismo schiacciato su israele e un profondo antiarabismo ai limiti della fobia.
IO STO CON RABIN (e con quello nuovo xhe arriverà), ammazzato da quelli che tu biecamente sostieni e non certo dal terrorismo palestinese. Se io sono antisemita lo era pure Rabin.
Ciao, guerrafondaio senza obiettivi. Ma cio, a ben vedere, è tipico dell'immobilismo del conservatorismo: assenza di obiettivi e dunque un fine a se stesso sostegno allo status quo.
E adesso puoi pure censurarmi tanto il mio obiettivo l'ho raggiunto: farti calare la maschera e mettere a nudo le tue bugie. Ecco, vivi di menzogne. FREE PALESTINE FREE ISRAEL!
La causa di tutto è il terrorismo palestinese.
RispondiEliminaNon ci possono essere due Stati,
I palestinesi vogliono la distruzione di Israele.
Quindi, io non ho mai avuto nessuna maschera.
Che io sia filo-israeliano è noto.
E smettila di scrivere: "Se attacchi me attacchi il Papa" o: "Se io sono antisemita lo è anche Rabin".
Tu non sei il depositario della verità!
Sei solo un ragazzetto che ama rompere le scatole al prossimo senza neppure mettere la faccia.
Se si fa lo Stato di Palestina, Israele rischia.
Questo è un dato di fatto.
Abu Mazen non riconosce Israele.
Tu fai solo fuffa.
Visto che ti piacciono tanto i palestinesi vai a combattere con loro.
Così, gli israeliani ti metteranno a posto.
Continui a mentire, hai infatti riavvolto i nastri parlando di Stato palestinese.
RispondiEliminaIo invece ho parlato di uno status palestinese QUALE ESSO SIA e dunque anche la cittadinanza e l'autonomia. Tu stesso ne hai parlato e poi te lo sei rimangiato: era una scusa per fingere che sostenevi una condizione per la fine del terrorismo. Ma così non è.
Se israele offre zero allora la causa non è il terrorismo palestinese, ma l'offerta zero di israele. Infatti se domani il terrorismo palestinese dovesse scomparire non ci potrebbe essere cmq nessun dialogo e nessuna pace poiché i palestinesi rimarrebbero cmq senza status e dunque dovrebbero di nuovo ricorrere alla lotta armata per ottenere uno status. Dunque tutto ricomincerebbe da capo.
In conclusione, la causa, seguendo le prese di posizione dei conservatori israeliani, è israele: anche senza terrorismo esclude qualsiasi dialogo, non lo vuole, perché chiede ma non dà, costringendo alla lotta armata.
Sto con i moderati israeliani e palestinesi. Voi conservatori siete sempre per l'immobilismo senza obiettivi: status quo, sempre.
Smettila almeno di scrivere menzogne (mal)celandoti dietro ad inesistenti (per te) condizioni per la fine del terrorismo.
Poche chiacchiere, i palestinesi se la sono cercata.
RispondiEliminaTu dialogheresti con me se io ti volessi fare del male?
Io penso di no.
Israele fa bene!