leggete l'articolo scritto da Francesca Maria del Vigo che è intitolato "La retorica di ugole che si squarciano cantando Bella Ciao ha rotto i cogl….".
Qualche giorno fa è morto lo storico esponente comunista Pietro Ingrao.
Aveva 100 anni.
Ai suoi funerali, tutti avevano cantato a squarcia gola la canzone "partigiana" (o meglio comunista) "Bella ciao".
Ora, io dico: "E' morto Pietro Ingrao? Sic transit gloria mundi! Requiescat in pace".
Così passano le cose (effimere) del mondo.
Però, io penso che con questa storia della "Resistenza" e di chi canta "Bella ciao" la gente ne abbia piene le scatole!
Del resto, vorrei ricordare che anche i partigiani si macchiarono di crimini non meno efferati di quelli perpetrati dai nazisti.
Ricordiamoci delle foibe.
In nome dell'antifascismo furono fatti fatti dei crimini.
Ricordiamoci del "Triangolo della Morte" in Emilia-Romagna, in cui i partigiani comunisti uccidevano quelli cattolici.
Inoltre, si inneggia alla "Resistenza" in ogni cosa.
Per esempio, i "No Tav" in Val di Susa inneggiano alla "Resistenza", come anche quelli che si dicono contro la Variante di Valico.
Cosa c'entra la "Resistenza" con queste cose?
Si stanno facendo solo delle infrastrutture importanti.
E' opera nazista fare delle infrastrutture?
Ma mi facciano il piacere.
Inoltre, ai funerali di Ingrao vi era anche don Ciotti.
Don Ciotti è uno di quei preti che cantano "Bella ciao" in chiesa.
Se, durante la messa, il mio parroco si mettesse a cantare "Bella ciao", io mi arrabbierei molto e non esiterei a fargli sentire le mie rimostranze, ricordandogli che "Bella ciao" non è un canti liturgico.
Dopo avere letto queste cose, qualcuno mi dirà: "Fascista!".
Io risponderei dicendo che, prima di tutto, io non sono fascista ma sono di destra.
Il fascismo deriva dal socialismo.
Io non sono socialista ma mi rifaccio alle teorie di Edmund Burke.
In secondo luogo, ripeto, io penso che con questa storia della "Resistenza" e di chi canta "Bella ciao" la gente ne abbia piene le scatole!
Con tutti i problemi che ci sono, come la disoccupazione (che conosco bene, essendo attualmente senza lavoro) certa gente parla ancora del "pericolo fascismo", quando il fascismo è morto.
Va bene mantenere la memoria (per evitare il ripetersi di situazioni brutte) ma piantiamola di agitare lo spettro del fascismo ogni volta, anche quando il fascismo non c'entra.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento