leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Quei giovani musulmani che vogliono islamizzarci".
L'articolo è stato scritto da Magdi Cristiano Allam, una voce molto autorevole.
Warning: i giovani musulmani nati in Italia ci amano a tal punto che vogliono islamizzarci. Da italiani sfruttano abilmente quanto di meglio offrono le tecniche di persuasione (come anche la taqyya, ossia la dissimulazione delle loro vere idee), mentre da musulmani perseguono l'obiettivo di convertirci all'Islam.
Dobbiamo ringraziare i "Giovani Musulmani d'Italia" che ieri a Crema hanno svolto un convegno dal titolo "Integrazione? No, grazie! Convivenza pacifica" , costringendoci a prendere atto che sono loro stessi a dirci che l'Islam non è compatibile con la nostra civiltà e la nostra cultura.
Sul loro profilo Facebook si dà ampio risalto alla campagna "Sorridimi", che può suonare come allettante e che consiste, ad esempio, nel preparare il pranzo domenicale alla mensa "Pane quotidiano" (che si trova a Biella), con un menù a base di "un buon cous cous e tanti sorrisi sinceri"; o scendere nelle piazze di Alba regalando il sorriso e organizzando "laboratori religiosi e culturali che hanno attratto moltissimi cittadini dando l'opportunità di far conoscere il vero volto dell'Islam!".
Noi cattolici dobbiamo rispettare lo Stato e lo facciamo.
Gli ebrei debbono rispettare lo Stato e lo fanno.
I protestanti debbono rispettare lo Stato e lo fanno.
Gli ortodossi debbono rispettare lo Stato e lo fanno.
Se è veramente laico, lo Stato faccia valere questo principio anche per i cittadini italiani di religione musulmana.
Noi siamo un popolo che ha una cultura antichissima.
Dobbiamo difenderla senza se e senza ma.
Se muore la cultura, muore il popolo.
Noi non ci rendiamo conto del problema a cui stiamo andando incontro.
In nome del "dialogo", noi togliamo i crocifissi dalle scuole e dai menù delle mense scolastiche si toglie la carne di maiale.
Però, coloro che dovrebbero integrarsi non si integrano e l'hanno dimostrato.
Noi rischiamo di morire lentamente.
Cordiali saluti.
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