Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato ""Obama sarà soddisfatto dei suoi fallimenti"".
L'articolo riporta il pensiero dell'intellettuale neocon Michael Leeden che è stato intervistato da Andrea Marcigliano
Dell'articolo è interessante la parte che recita:
"Ma quale sarebbe questo programma?
Obama vuole un’America più debole, più chiusa in se stessa, retroflessa solo sui suoi problemi economici e sociali interni. E, di conseguenza, vuole abbandonare il mondo al suo destino. Rinunciare ad incidere sugli equilibri globali. Per questo ha favorito in tutti i modi i nemici degli Stati Uniti, dai jihadisti agli ayatollah iraniani. Senza dimenticare quanto avvenuto nei paesi del Maghreb. Non si tratta di errori, bensì di scelte politiche ben precise. Che aveva già delineato nel suo discorso all’Università cairota di Al Azhar appena eletto, e cominciato a portare avanti con il ritiro frettoloso dall’Irak.
E le conseguenze?
Beh, il Maghreb è nel caos e ovunque avanzano gli islamisti radicali. L’Irak è abbandonato a se stesso fra l’incudine iraniana ed il martello dell’ISIS. In Siria infuria la guerra civile, e la scelta è tra il regime di Assad, alleato di Teheran, e gli islamisti radicali. In Afghanistan tornano ad avanzare i Talebani. Un disastro cui sarebbe stato facile porre freno e rimedio. Ma Obama non ha voluto farlo.
E Israele?
Israele si sente sempre più minacciata. E sola. Anche perché gli israeliani sono coscienti che Obama non è loro amico. Preferisce gli islamisti radicali e gli iraniani. Una scelta dettata dall'ideologia.".
Mi ritrovo pienamente in queste parole.
L'America si è sempre posta in una posizione di leadership a livello a mondiale.
Però, un leader vero non è chi comanda ma è colui che si assume le responsabilità.
L'America di Barack Hussein Obama è un'America che non vuole le responsabilità.
Quindi, essa non è legittimata ad avere il ruolo di leader.
Io mi ricordo dell'America di Reagan, quella George H.W. Bush e di quella di George W. Bush.
Quella sì che era una grande America, l'America che (per esempio) combatteva contro il terrorismo.
Con Obama, tutto è completamente diverso.
Obama ha voluto dialogare anche con chi non sa nemmeno cosa significhi la parola "dialogo".
Per esempio, egli ha dialogato con il regime iraniano e ha riconosciuto il governo palestinese con Hamas.
Peccato, però, che dialogo con soggetti simili è come il patto stipulato dal dottor Faust con Mefistofele.
Per quella gente, infatti, dialogare significa arrendersi, cedere.
Ergo, con certa gente non si dialoga.
Non si dialoga con il regime iraniano né con Hamas.
Il regime iraniano è un regime fanatico e fondamentalista mentre Hamas è un gruppo terroristico.
Per questi soggetti il dialogo è sinonimo di resa e cercare un dialogo con loro significa dare a loro l'impressione della propria resa.
Anche la sua idea di fare costruire una moschea nel luogo in cui ci furono le Torri Gemelle mi sembra scorretta.
Essa non rispetta le vittime del terrorismo.
La linea di Bush era corretta...quella di Obama è sbagliata.
Obama ha incoraggiato la "Primavera Araba", favorendo movimenti fondamentalisti in Paesi come Libia ed Egitto.
Questo ha causato il triste fenomeno dell'immigrazione clandestina qui in Italia.
Inoltre, per quanto concerne la politica interna, la riforma sanitaria "ObamaCare" ha fatto salire le tasse ed il laicismo della sua amministrazione (pro-aborto e pro-matrimonio gay) ha spaccato la società americana, una società molto religiosa.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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