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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 7 luglio 2014

Liberiamo la cultura!

Andrea Verde
Cari amici ed amiche,

su Facebook, Andrea Verde ha scritto questa riflessione, che almeno in parte faccio mia:
"Vi spiego perché disprezzo profondamente intellettuali e "artisti" impegnati. La categoria degli intellettuali venne valorizzata dal PCI negli anni settanta. Facevano da contorno ideologico alle lotte comuniste e venivano lautamente ricompensati con posti di responsabilità specie in Rai. Oggi qualunque pirla che scriva un libro, che insegni in un'università o che faccia un paio di comparsate in un talk-show impegnato, cioè di sinistra, viene considerato un intellettuale degno di ascolto. Di solito il loro repertorio è uno sciocchezziaio pieno di luoghi comuni e di predicozzi politicamente corretti. Sono al servizio di chi garantisce loro un po' di visibilità e qualche incarico. Gli "artisti" invece si distinguono per firmare appelli di sinistra ovviamente. Fanno i froci col culo degli altri. Sono favorevoli a tutte le cause umanitarie, amano il pauperismo (per gli altri) basta non toccargli il portafoglio....se no Gino Paoli (presidente della SIAE) si incazza e allora sono....tasse!!!".

Prima di commentare, premetto che io sono di una scuola di pensiero diversa da quella di Andrea Verde.
Lui sostiene Gianfranco Fini mentre io ritengo che l'ex Presidente della Camera dei Deputati ed ex leader di Futuro e Libertà per l'Italia e di Alleanza Nazionale sia stato colui che ha rovinato la destra.
Però, sulla questione della cultura, convengo con lui e lo dico pur usando parole diverse.
Qui in Italia si è verificato quello che a suo tempo Antonio Gramsci (1891-1937) teorizzò.
Gramsci ritenne che in un Paese come l'Italia, un Paese in cui (per esempio) vi era una forte borghesia e in cui è radicata la cultura del Cristianesimo non si sarebbe potuta attuare quella rivoluzione che ci fu, per esempio, in  Russia nel 1917.
Quindi, per Gramsci, l'ideologia marxista poteva affermarsi solo con la "conquista delle casematte società" da parte dei comunisti.
Il mondo della cultura era (ed è) una "casamatta della società".
La cultura, infatti, può essere usata come propaganda.
Quindi, i comunisti iniziarono a mettere loro persone nella scuola e nel mondo della cultura.
Con insegnanti di estrazione culturale di sinistra si potevano indirizzare i giovani.
Anche i libri di storia erano fatti ad hoc.
Se voi aprite un libro di storia noterete che esso presenta delle storture del fare conoscere la storia.
I libri di storia che si leggono a scuola presentano il Medio Evo come un periodo buio.
In realtà, il Medio Evo non fu periodo buio.
Ricordo, per esempio, che Leonardo da Vinci (1452-1519) dovette molte delle sue conoscenze ad un monaco inglese, un tale Oliviero (Eilmer) di Malmesbury (X-XI secolo) che tentò di volare con mezzi artificiali.
La distillazione con cui si fa il whiskey fu portata dai monaci che la impararono dagli Arabi, nel Medio Evo.
Nel Medio Evo furono inventate anche le mutande.
Le Crociate vengono presentate come un'aggressione dell'Occidente ai danni dell'Islam, quando la storia reale dice che fu l'Islam ad aggredire per primo, con la presa di Manzicerta (1071) e di Gerusalemme (1077), ove i Turchi perseguitarono i cristiani.
Porto un altro esempio, parlando della Riforma protestante, che alcuni libri di storia enfatizzano.
Gramsci stesso elogiava il protestantesimo.
La realtà fu ben diversa.
Fu vero che nella Chiesa cattolica di allora vi furono delle cose non belle ma fu altrettanto vero che la Riforma protestante non risolse i problemi precedenti.
Basti pensare al fatto che essa sia stata imposta dai monarchi che vedevano in essa il modo per aumentare il loro potere ed impadronirsi del beni della Chiesa cattolica.
I casi del re di Svezia Gustavo I Vasa (nel 1527), di re Enrico VIII d'Inghilterra e di re Cristiano III di Danimarca (che addirittura fece un colpo di Stato nel 1536) furono quelli più eclatanti.
I loro metodi non furono certamente diversi da quelli della Santa Inquisizione.
Lo stesso discorso vale anche per la Ginevra di Giovanni Calvino (1541-1564).
Citando la storia inglese del XVII secolo, i libri di testo scolastico dipingono re Carlo I (1600-1649) come un mostro e Olivier Cromwell (1599-1658) come un eroe.
In realtà, Cromwell fu un sanguinario.
Per quanto concerne la Rivoluzione francese del 1789, i libri di storia parlano di essa come di un fatto puramente positivo.
In realtà, ci furono fatti sanguinosissimi, specie durante il periodo della dittatura giacobina (1793-1795).
Morirono tanti cristiani e persone sospettate di essere controrivoluzionarie.
Questa non fu democrazia.
Inoltre, anche quello che fece Giuseppe Garibaldi (nel 1861) fu visto come un fatto puramente positivo ma in realtà ci furono saccheggi ed altre cose molto gravi.
Basti pensare a quello che accadde a Bronte.
Chi contesta i dettami della storiografia ufficiale (quella voluta dai marxisti) rischia di essere accusato di "revisionismo" e viene tacciato di "ignoranza".
Così, si presentano Ho Chi Minh (1890-1969) e Che Guevara (1928-1967) come personaggi positivi (o meno negativi) di altri.
Questo non è fare cultura.
Fare cultura, prima di tutto, è fare sì che ogni persona possa formare un proprio modo di pensare in piena libertà di scelta.
Cordiali saluti.








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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.