Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo scritto da Dyor Eydar sul sito "Israele.net", articolo che è intitolato "Perché i palestinesi rifiutano caparbiamente di riconoscere Israele come stato ebraico?".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:
"Eccola qua la ragione del rifiuto palestinese di riconoscere uno stato ebraico: anche dopo la firma di un accordo, essi continueranno a pretendere che i profughi (e i loro discendenti) “ritornino” al di là della Linea Verde per unirsi ai “palestinesi” dentro Israele e trasformare Israele in uno stato bi-nazionale (a maggioranza araba). Sia Abu Mazen che il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat hanno votato a favore di quella piattaforma.
Ed ecco cosa dice la Carta palestinese finora immodificata, nonostante le ripetute promesse: “La rivendicazione di legami storici o religiosi degli ebrei con la Palestina è incompatibile con i fatti della storia e con l’autentico concetto di statualità. Il giudaismo, essendo una religione, non è una nazionalità indipendente, né gli ebrei costituiscono una singola nazione con una propria identità: essi sono cittadini degli stati a cui appartengono”. Gli ebrei non sono un popolo ma una religione, e quindi non hanno diritti nazionali. Chiaro e semplice. Basta leggere.
L’insistenza sul riconoscimento di uno stato ebraico non serve a noi israeliani. Noi non abbiamo bisogno del riconoscimento da parte di Ramallah. L’appello a riconoscere Israele come stato nazionale del popolo ebraico ha lo scopo di rimuovere le fondamenta della tattica graduale palestinese per cui ogni territorio ottenuto serve come base di partenza per la rivendicazione successiva. E non basta un riconoscimento di parole vuote, ma un riconoscimento che si affermi nelle scuole e nei mass-media palestinesi. Allo stato attuale, lo stato ebraico di Israele non esiste nell’Autorità Palestinese. Pertanto l’insistenza israeliana sul riconoscimento non è negoziabile. Senza di questo, tanto vale mantenere lo status quo. La minaccia che senza un accordo diplomatico la situazione di Israele è destinata a diventare gravissima viene agitata da un centinaio di anni. Non cercate di spaventarci, giacché sinora ce la siamo cavata piuttosto bene. (Da: Israel HaYom, 16.3.14)".
Gli Arabi (Palestinesi) non vogliono riconoscere Israele non solo e non tanto per una questione territoriale ma per una questione etnico-religiosa.
Per gli Arabi, gli Israeliani non sono un popolo ma si identificano solo come gruppo religioso.
Consentire la nascita di uno Stato Palestinese, partendo dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza, significa solo fare sì che poi gli Arabi inizino ad avere altre pretese su altri territori.
Per esempio, essi potrebbero iniziare a chiedere una striscia di terra per collegare la Cisgiordania e la Striscia di Gaza.
Si innescherebbe un circolo vizioso con cui gli Arabi punterebbero a distruggere Israele.
Bisogna fare attenzione.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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