Il suo sottotitolo è "Il modello bioetico della psichiatria: il predominio del somatico".
Vi riporto questo stralcio:
"Nel 1822 il giovane A.L.J Bayle espone lo studio anatomo-clinico di sei casi di "demenza paralitica", giungendo a due conclusioni fondamentali:
- i due tipi di disturbi, fisico e psichico, appaiono clinicamente appaiati e si manifestano in una progressione proporzionale.
- ambedue risultano effetti di una medesima causa, cioè di una lesione anatomica a carico di una meninge (aracnoidite cronica, che in seguito si scoprirà originare da infezione luetica). Il collegamento operato da Bayle si mostra subito un'operazione concettuale "forte". Da questo momento la "demenza paralitica" o "paralisi progressiva" sarà il paradigma obbligato di riferimento di tutta la ricerca, dando esso evidenza empirica che collegava o fenomeni della follia stessa al "sistema dei nervi".
Oltre a ciò, un altro elemento concorre a rinforzare il carattere di malattia somatica della follia, e cioè la preminenza che assumerà il cervello, rispetto agli altri organi, come sede elettiva di riferimento del fenomeno psicopatologico e come struttura peculiare, centro del fenomeno psichico".
Che tra cervello e resto del corpo ci siano dei meccanismi complessi è vero.
Per certi versi, quando il corpo ha dei problemi la mente ne risente e viceversa..
Esprimo questo concetto senza scomodare Cesare Lombroso (6 novembre 1835-19 ottobre 1909), sulle cui teorie esistono forti dubbi.
Le degenerazioni delle teorie di Lombroso (e le balle nate intorno ad esse) sono note.
Penso anche a certi "concetti di razza" espressi dal nazismo.
Penso anche alla teoria secondo cui chi ha un mento ben pronunciato avrebbe carattere forte.
La storia ci dice che non è così.
Penso alla regina Vittoria del Regno Unito (24 maggio 1819-22 maggio 1901) che aveva un mento sfuggente ma che aveva un carattere forte.
Anzi, riuscì a rimettere in sesto l'immagine di una monarchia britannica che sotto i re ad ella precedenti (re Giorgio IV e re Guglielmo IV) non godeva di grandi favori da parte del popolo.
Però, tra mente e corpo vi sono dei legami molto forti.
Per esempio, una persona che non piace a sé stessa per il suo aspetto avrà anche dei problemi anche a livello psicologico.
Per esempio, sarà più introversa.
Lo stesso dicasi per una persona che ha un problema fisico serio.
Il discorso, però, vale anche per il caso inverso.
Per esempio, io ho delle fobie.
Quando ho un attacco di panico molto forte la cosa si somatizza.
Per esempio, cominciò a sentire il battito del cuore accelerato e sto male anche a livello fisico.
Un discorso analogo si può fare per una persona che lavora con uno stato d'animo negativo.
Quella persona sarà svogliata, sentirà meno energie e lavorerà male.
Quindi, capendo che tra corpo e mente vi è un legame molto forte si possono affrontare certe situazioni.
Per esempio, un malato di cancro che vive in un clima positivo accetterà meglio le cure mediche (come la chemioterapia) e (magari) avrà anche più speranza di guarire.
Dunque, bisogna tenere conto di tutto.
Qui sotto, riporto le pagine scannerizzate della rivista.
Le degenerazioni delle teorie di Lombroso (e le balle nate intorno ad esse) sono note.
Penso anche a certi "concetti di razza" espressi dal nazismo.
Penso anche alla teoria secondo cui chi ha un mento ben pronunciato avrebbe carattere forte.
La storia ci dice che non è così.
Penso alla regina Vittoria del Regno Unito (24 maggio 1819-22 maggio 1901) che aveva un mento sfuggente ma che aveva un carattere forte.
Anzi, riuscì a rimettere in sesto l'immagine di una monarchia britannica che sotto i re ad ella precedenti (re Giorgio IV e re Guglielmo IV) non godeva di grandi favori da parte del popolo.
Però, tra mente e corpo vi sono dei legami molto forti.
Per esempio, una persona che non piace a sé stessa per il suo aspetto avrà anche dei problemi anche a livello psicologico.
Per esempio, sarà più introversa.
Lo stesso dicasi per una persona che ha un problema fisico serio.
Il discorso, però, vale anche per il caso inverso.
Per esempio, io ho delle fobie.
Quando ho un attacco di panico molto forte la cosa si somatizza.
Per esempio, cominciò a sentire il battito del cuore accelerato e sto male anche a livello fisico.
Un discorso analogo si può fare per una persona che lavora con uno stato d'animo negativo.
Quella persona sarà svogliata, sentirà meno energie e lavorerà male.
Quindi, capendo che tra corpo e mente vi è un legame molto forte si possono affrontare certe situazioni.
Per esempio, un malato di cancro che vive in un clima positivo accetterà meglio le cure mediche (come la chemioterapia) e (magari) avrà anche più speranza di guarire.
Dunque, bisogna tenere conto di tutto.
Qui sotto, riporto le pagine scannerizzate della rivista.
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