Riporto questo stralcio dell'articolo:
"Da una parte Jean-Claude Juncker, che di questa Europa è stato l’artefice del disastro e primo “alleato” del fronte sovranista. Dall’altra parte Matteo Renzi, che in Italia ha incassato una sconfitta politica dopo l’altra e che è stato a sua volta il vero sponsor della vittoria di Lega e Movimento Cinque Stelle.
Quello che è andato in scena sul quotidiano francese Les Echos è forse uno dei dialoghi più surreali degli ultimi tempi: un doppio intervento dei due politici sul futuro dell’Unione europea. E ancora una volta, nonostante un’Europa che rema in direzione del tutto contraria alle loro idee, Renzi e Juncker pensano all’Ue del 2038 (questo il tema dell’intervento) come un destino ineluttabile che anzi, sarà anche rafforzato.
Renzi pensa che nel 2038 avremo bisogno ancora di più Europa. Juncker, dal canto suo, scrive che “l’Europa sarà più forte, più ambiziosa, più sovrana o non esisterà più”, definendola una realtà “imposta dalla Storia”. Un’idea costante nella mente del presidente della Commissione europea. Che dimostra non solo una convinzione, assolutamente legittima, in un progetto di cui lui è l’attuale rappresentante. Ma anche il motivo per cui si è arrivati a questo punto in cui l’Unione europea appare sempre di più una struttura fragile e composta da Stati che non hanno alcun interesse a mantenerla intatta. Se non per interessi puramente nazionali.
Tra aspirazioni, utopia e mancata visione del presente (e del futuro), il confine è estremamente labile. Ed è stata proprio questa certezza inossidabile, granitica, quasi talebana, a portare l’Europa a interrogarsi costantemente se fosse opportuno continuare. Di fronte alla mancanza di idee alternative o di compromesso, Juncker ha dimostrato di essere un muro. Ed è grazie a quel muro che sono iniziate a costruirsi i movimenti ribelli, quelli sovranisti, che hanno compreso da subito che con questa Commissione europea sarebbe stato impossibile trattare".
Questa Unione Europea è indifendibile.
Essa è solo un apparato burocratico senza una vera politica.
Lo dimostra il fatto che il Partito Popolare Europeo ed il Partito Socialista Europeo la governino insieme, anziché essere alternativi tra loro.
La democrazia si fonda sull'alternanza.
Inoltre, questa Unione Europea si regge solo sull'Euro.
Nella storia, qualsiasi entità politica nasce prima della moneta poiché la moneta deve fare riferimento ad essa.
Invece, nel caso dell'Unione Europea, è nato prima l'Euro.
Questo progetto europeo deve cambiare.
Per esempio, è inaccettabile che negli organismi europei vi siano diritti di veto.
Per questa Unione Europea ci sono solo due opzioni: una seria riforma o la fine.
Io temo che questa Unione Europea sia irriformabile.
Temo che essa sia irriformabile sia perché ci sono alcuni Stati che non vogliono cambiarla e che mettono veti sia perché la classe dirigente europea non accetta nessun cambiamento perché è legata a quegli Stati che non vogliono cambiarla.
Ricordo che negli Stati Uniti d'America persino la Costituzione è adattata a seconda della situazione del momento.
L'Unione Europea, invece, è statica.
Così, ben sapendo di essere in difficoltà, questi europeisti seminano odio.
Basti pensare alle parole spropositate di Juncker contro l'Italia, il nostro Paese.
Anche gli europeisti italiani straparlano.
Non hanno argomenti.
Essi sanno che questo europeismo ha fallito.
La dimostrazione è proprio quanto accaduto qui in Italia.
Nel 2011, un governo legittimo (e frutto di elezioni) è stato sostituito da un altro per "salvare questo Euro".
Per salvare questo Euro, si è sacrificata la nostra democrazia (a vantaggio della tecnocrazia) e ci sono state imposte leggi "lacrime e sangue", per fare gli interessi di altri.
Questo ha fatto salire i demagoghi, come quelli del Movimento 5 Stelle.
Prima dell'avvento di Mario Monti a Palazzo Chigi, il Movimento 5 Stelle prendeva pochi consensi.
Dopo l'avvento di Monti, il Movimento 5 Stelle è diventato ciò che è oggi in termini di consensi.
Dopo l'avvento di Monti, il Movimento 5 Stelle è diventato ciò che è oggi in termini di consensi.
I veri alleati del Movimento 5 Stelle sono proprio coloro che oggi lo attaccano "in nome dell'Europa".
Questo (e non quello che fanno Salvini ed Orban) rischia di segnare la fine dell'Unione Europea.
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