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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 15 marzo 2018

Vittima del terrorismo sì, statista no

Oggi, si commemora il XL anniversario del rapimento e dell'uccisione da parte delle Brigate Rosse di Aldo Moro.
Ora, che Aldo Moro debba essere ricordato come vittima del terrorismo mi pare ovvio.
Che la sua uccisione debba essere condannata ancora oggi mi pare altrettanto ovvio.
Però, non posso considerare Moro uno statista.
Lo esprimo con il massimo rispetto.
Egli volle fare quel compromesso storico (che non si sarebbe dovuto fare) con i comunisti.
Quindi, è giusto rispettare il personaggio, perché cadde vittima di un atto indegno e criminale, ma il giudizio politico deve essere scisso da ciò.

4 commenti:

  1. Giusto Antonio, sono d'accordo con te
    Infatti i suoi figli dove hanno militato? nel PCI!

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  2. Guardi che si può essere statisti anche se si hanno idee diverse dalle sue. Il partito comunista italiano rientrava nell'alveo democratico e votato da milioni di italiani: non è che vi rientrava o vi faceva compromessi era un poco di buono. Ho l'impressione che lei tracci una linea secca tra le sue idee e quelle altrui e chi ne è al di là o ha macchie o è un politico poco di buono. Ci sono persone senza macchie e statisti anche se portatori di idee contrapposte alle sue, sa?

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  3. Cioè può legittimamente criticare Moro politicamente ma di certo non può dire che non è stato uno statista. Non è che se un politico non ha le sue idee automaticamente non può essere uno statista. E se non lo è stato Moro...

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  4. Non è mia intenzione mancare di rispetto alla memoria della persona di Moro e ritengo condannabile quello che accadde.
    Però, per coscienza, non posso ricordarlo come uno statista.
    L'Italia di oggi, così disastrata, è figlia di quel compromesso con il Partito Comunista Italiano.

    RispondiElimina

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.