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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 20 marzo 2018

Potrebbe esserci un nuovo ventennio?

Come riporta "Il Giornale", vi è l'incubo di un ventennio tecno-fascista dei grillini.
Questo è uno stralcio dell'articolo scritto da Francesco Maria Del Vigo:

"Ma d'altronde era anche quello che aveva fatto un passo indietro e poi, come nel caso delle Olimpiadi di Torino, detta la linea alla faccia della democrazia diretta.

«L'Italia ora ha deve conquistare una visione lunga, a vent'anni» afferma il comico, in una sofferta intervista a La Repubblica. E subito viene il sospetto che per solidificare in realtà le liquide promesse del Movimento cinque stelle Grillo voglia mettere un'ipoteca su due decadi. Un Ventennio tecno(fascio)comunista. Sia chiaro, il punto di partenza di Grillo è giusto: il Paese ha bisogno di una prospettiva di ampio respiro, che vada oltre gli starnuti del quotidiano. Ma se il tema è giusto, lo svolgimento è sbagliato. Per due motivi.

Uno. Grillo dipinge il futuro coi vecchi arnesi dell'utopia marxista: da una parte il desiderio di cambiare «il modo di pensare» degli italiani (come non ci avesse mai provato nessuno...), dall'altra la volontà di permeare di grillismo tutti i gangli del Paese, dall'economia alla cultura. Il partito che voleva combattere i poteri forti vuole diventare (e in parte è già diventato) un potere forte. A tutti i costi. È la democristianizzazione dei Cinque stelle, aperti a tutti e a tutto pur di fare un governo.

Due. Se i progetti a lungo termine dei grillini sono quelli prefigurati nei video e nei libri di Gianroberto Casaleggio possiamo stare freschi: guerre mondiali che decimeranno la popolazione, realtà reale sostituita da quella virtuale, decrescita ma col sorriso stampata sulle labbra, macchine al potere e uomini a fare qualcosa di non ben identificato. Probabilmente ad aspettare il reddito di cittadinanza".


Per portare avanti un programma come quello del Movimento 5 Stelle ci vorranno anche più di vent'anni ed un PIL di almeno l'8%.
Ora, io sono di centrodestra e mi riconosco in un partito di centrodestra.
Io mi posso sentire rappresentato solo da un partito di centrodestra.
Un partito di centrodestra rappresenta le idee di chi vota il centrodestra.
Ora, il Movimento 5 Stelle spaventa e deve spaventare chiunque crede nella democrazia.
La democrazia, infatti, si fonda sull'alternanza.
Poniamo caso che oggi governi il centrodestra.
Il centrodestra governa perché in quel momento la maggioranza dei cittadini si sente rappresentata dal centrodestra.
Domani, i cittadini potrebbero cambiare idea e decidere di votare in un altro modo alle elezioni.
Questa è la democrazia.
Il Movimento 5 Stelle punta a rappresentare tutto e tutti, un po' come il peronismo argentino.
Il peronismo argentino aveva in sé un po' di destra e un po' di sinistra, così da puntare a "rappresentare tutti" e governare ad ogni costo.
Questo deve spaventare poiché va contro quello che è il principio dell'alternanza, che è un principio cardine della democrazia.
Inoltre, l'idea che un solo partito possa permeare le istituzioni di uno Stato è agghiacciante.
Nemmeno il fascismo arrivò a tanto, per la presenza del re, della Chiesa e dell'associazionismo ad essa legato e delle forze armate, che erano legate al re.
Questo ricorda certi regimi, come quello sovietico e quello nazista.
Se il Movimento 5 Stelle è questo, avere paura è doveroso.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.