Se al supermercato prendeste una bottiglietta di aceto balsamico e leggeste sull'etichetta "Aceto Balsamico di Modena", fareste bene a non fidarvi.
Quello che viene etichettato come "Aceto Balsamico di Modena" è fatto con una misera percentuale di mosto d'uva cotto.
Il resto è fatto di aceto di vino e caramello.
Inoltre, il mosto potrebbe non essere neppure italiano.
Invece, il prodotto etichettato come "Aceto Balsamico di Modena IGP" è fatto con almeno il 20% di mosto d'uva cotto, il quale è prodotto in Italia.
Vi è poi l'Aceto Balsamico di Modena Tradizionale DOP, il quale è prodotto solo con mosto d'uva cotto.
Quindi, non vi sono caramello ed aceto di vino. Il mosto è prodotto solo con uva della zona di Modena.
Il mosto viene fatto bollire. Con l'ebollizione, il mosto si riduce e gli zuccheri si caramellano (reazione di Maillard) aumentando la resa.
L'Aceto Balsamico di Modena Tradizionale DOP non si trova nella grande distribuzione.
Nel 2016, durante la gita organizzata per i soci dal Comitato Manifestazioni Roncoferraro, avevo visitato l'Acetaia "Malpighi" di Modena.
Dunque, è bene essere aperti al libero mercato ma è bene anche difendere i nostri prodotti, che sono fatti oggetto di imitazioni di vario tipo.
Quando vado al supermercato e (per esempio) prendo una mozzarella, leggo la scritta "Prodotta in Germania".
Prendo una bottiglia di olio d'oliva e leggo che esso è una miscela di olii greci e spagnoli, se non tunisini.
Così facendo, si mette a rischio il nostro prodotto.
Il nostro prodotto deve essere reso competitivo, cercando di favorire il più possibile le imprese.
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