Quella strage avvenuta nella stazione del capoluogo emiliano è ancora avvolta nel mistero.
Ora, la Procura di Bologna chiede l'archiviazione.
Per questo, essa teme contestazioni.
Così, il 2 Agosto, a Bologna, quest'anno sarà altro dal solito. Non ci sarà solo il ricordo della strage consumata 37 anni fa in quella stazione. Non vi sarà la semplice memoria delle 85 vittime. Non sarà neppure più soltanto il confronto tra verità che per decenni hanno convissuto: quella politica, mai provata, per la quale i responsabili sono da ricercarsi tra neofascisti, Loggia P2 e servizi deviati, e quella giudiziaria, la quale una conferma condivisibile o meno l'ha invece trovata. Per i giudici a piazzare la bomba assassina furono Francesca Mambro, Valerio Fioravanti (entrambi in semilibertà dal 1999) e Giuseppe Ciavardini. Sui mandanti, al contrario, nessuna certezza, figurarsi sentenze. Nemmeno indizi penalmente rilevanti, sostiene la Procura bolognese, che per questo a Marzo ha chiesto l'archiviazione delle indagini.
Sono ancora troppi i misteri.
Si parla anche di una pista palestinese.
Dietro a quella strage potrebbero esserci stati i terroristi palestinesi.
Questo complica le cose.
Intanto, le manifestazioni in memoria delle vittime saranno trasformate in farsa da coloro che girano con le bandiere rosse a fare propaganda.
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