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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 15 agosto 2017

Leggete "La Civetta"...con una mia riflessione


Vi invito a leggere la rivista "La Civetta", la rivista dell'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione".
Da qualche tempo, collaboro con questa rivista.
Ringrazio la professoressa Barbara Spadini, che dirige questa rivista e che mi ha concesso codesta opportunità, ed il professor Roberto Archi.
Ora, faccio una mia riflessione e la faccio partendo da questa scena del film del 1976 diretto da Bernardo Bertolucci "Novecento".
La scena è nel video qui sotto ed è intitolata "Adesione al fascismo".
Essa si sviluppa dentro il Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie di Curtatone, qui in Provincia di Mantova.
Vi compaiono attori del calibro di Donald Sutherland e Robert De Niro.



Ora, nella rivista si tratta anche l'argomento inerente al fascismo, come fatto storico.
Qui mi viene di parlare della storia dei Fucilone, la famiglia di mio padre.
Mio nonno paterno, che si chiamava Antonio, era un fascista.
Una volta, per avere parlato male di Benito Mussolini, mio nonno si arrabbiò con me.
Io ho scelto di non essere fascista ma di destra.
Il fascismo non è destra ma è socialismo.
Mussolini era un socialista che fu espulso dal suo partito d'origine per le sue posizioni interventiste nella I Guerra Mondiale.
La destra è roba assai più antica del fascismo.
Pensiamo al vescovo Stephen Gardiner (1483-1555).
La destra difende la famiglia, i valori di un Paese, la proprietà privata e l'impresa.
Il fascismo aveva edificato un regime statalista. La destra non è mai stata statalista.
I miei personaggi di riferimento sono Stephen Gardiner, re Carlo I Stuart, Edmund Burke, Sidney Sonnino, Winston Churchill, Ronald Reagan, Margaret Thatcher e San Giovanni Paolo II e non Benito Mussolini, Alessandro Pavolini ed Achille Starace.
Però, non trovo giusto che si debba fare la "damnatio memoriae" sul fascismo, facendo si che non si parli di esso.
Oggi, si vuole fare sì che del fascismo non si parli.
Questo è un errore.
Del fascismo bisogna parlare.
Bisogna parlarne, cercando di capire il motivo per cui esso andò al potere.
Bisogna cercare di capire il motivo che spinse molta gente a dare l'appoggio al fascismo.
Solo così, si può fare in modo di evitare il ripetersi di certi episodi molto tristi e che si finisca come nell'America di oggi, in cui vi è uno scontro ideologico così forte da generare situazioni pericolose.





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