A Roncoferraro, l'amministrazione comunale ha cambiato maggioranza...senza il voto.Una parte dell'opposizione ha deciso di sostenere il sindaco Federico Baruffaldi, il quale ha rotto con il Partito Democratico.
Ora, capisco di più una posizione come quella della Lega Nord, che ha scelto la via dell'appoggio esterno senza entrare in giunta, rispetto a quella di altri, che invece sono entrati in giunta.
Una cosa come quella fatta dalla Lega Nord ci può anche stare e mi pare più assennata.
Certo, personalmente, io sono sempre dell'idea che un'amministrazione debba governare con la compagine con cui è stata eletta e se fossi stato un consigliere mi sarei comportato come Sergio Rossi.
Non capisco per niente, invece, la posizione di chi dall'opposizione, oltre ad avere dato l'appoggio a Baruffaldi, è entrato in giunta, facendo organicamente parte della maggioranza.
Questa è una cosa che non solo non condivido ma che trovo anche incomprensibile.
In pratica, il voto della gente non serve a nulla?
Una cosa simile rischia davvero di legittimare l'idea secondo cui il voto non serve a niente.
Se gli eletti di un partito passano da una maggioranza figlia di elezioni all'opposizione e viceversa altre persone che per il responso delle urne sono state elette all'opposizione e poi passano in maggioranza ed entrano in un organo di governo...che senso ha andare a votare?
Qualcuno mi dirà che mio mi sia scordato di Domenico Scilipoti, che il 13 dicembre 2010 salvò il governo del presidente Silvio Berlusconi, il quale contribuì a fare cadere la mozione di sfiducia alla Camera dei Deputati, passando dall'opposizione alla maggioranza.
In quel caso, vorrei ricordare che prima del 13 un gruppo di parlamentari del centrodestra, quelli che facevano riferimento all'allora presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, passarono all'opposizione e che comunque a non fare passare la mozione di sfiducia non furono solo Domenico Scilipoti, Bruno Cesario, Massimo Calearo e Antonio Razzi (che facevano parte dell'opposizione) ma anche Silvano Moffa, Catia Polidori, Giampiero Catone, Maria Grazia Siliquini ed altri che erano già stati eletti nel centrodestra, i quali seguirono Fini ma poi tornarono alla base.
Dunque, diamo il giusto peso alle cose.
La maggioranza del presidente Berlusconi era rimasta di centrodestra.
Qui a Roncoferraro, invece, prima vi era una maggioranza di centrosinistra (che non ho mai sostenuto) ed ora vi è un'altra cosa che non si capisce neppure cosa sia.
Secondo me, Baruffaldi avrebbe fatto un atto di coraggio se si fosse dimesso.
Se si fosse dimesso, Baruffaldi avrebbe mandato a casa il Partito Democratico per davvero.
Invece, ora il Partito Democratico rischia davvero di vincere.
Infatti, tanta gente potrebbe non andare a votare ed il Partito Democratico è favorito con un astensionismo consistente.
Infatti, il Partito Democratico ha sempre il suo zoccolo duro.
Pensiamo a quello che è accaduto a Palermo, in cui il candidato sindaco di centrodestra è stato Fabrizio Ferrandelli, il quale nelle precedenti elezioni (quelle del 2012) era il candidato sindaco del Partito Democratico.
In queste ultime elezioni che ci sono state a Palermo ha votato 52,6% .
Quindi, il 47,4% degli elettori non ha votato.
L'astensione è stata alta.
Leoluca Orlando è stato riconfermato sindaco con il sostegno del Partito Democratico, l'ex-partito d Ferrandelli, che si è fermato al 31,19%.
Chi è capace di intendere...intenda.
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