Il governo italiano ha reinsediato l'ambasciatore al Il Cairo e la madre di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto il 3 febbraio 2016, ha parlato di "un nuovo lutto".
Intanto, dal giornale "New York Times", vi è la rivelazione del ruolo dei servizi segreti egiziani nella morte di Regeni.
Ora, io dico che Regeni non avrebbe dovuto essere mandato in Egitto.
Regeni non sarebbe dovuto stare lì.
L'Egitto era (ed è) un Paese in una situazione difficile.
Esso stava lottando (e tuttora sta lottando) contro il fanatismo islamico dei Fratelli Musulmani.
Mandare una persona in un Paese a fare delle ricerche sulla situazione in esso vigente (che era pericolosa) era rischioso.
Regeni si è trovato in una situazione più grande di lui.
La colpa della morte di Regeni è stata (prima di tutto) di chi l'ha mandato lì.
Quanto all'ambasciatore, il suo reinsediamento è stata una mossa di realpolitik.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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