L'articolo parla del caso di Noar Gur Golam, una studentessa israeliana che in patria è stata condannata per renitenza al servizio militare.
In Israele il servizio militare per le donne è della durata di 24 mesi e di 36 per gli uomini.
La leva è obbligatoria per ebrei e drusi, volontaria per gli arabi. Sono esonerati principalmente i pacifisti dichiarati e riconosciuti tali, e le donne fortemente osservanti. Il 34% delle forze armate israeliane è composto da personale femminile.
Ora, nel caso specifico non è risultato che Noar Gur Golam abbia fatto parte delle categorie esonerate dal servizio di leva militare come non risulta che abbia portato avanti delle argomentazioni valide per vedersi riconosciuta l'obiezione di coscienza.
Quindi, lo Stato di Israele ha ragione.
Io trovo che l'articolo su "Il Piccolo" non spieghi bene come vanno le cose.
In Israele vi è una situazione in cui ci si deve sempre difendere dagli attacchi di terroristi.
Non penso che ad un giovane israeliano, come a qualsiasi altro giovane di questo mondo, dia entusiasmo la prospettiva di andare a rischiare di morire.
Però, i giovani israeliani sanno bene che debbono difendere la loro terra.
Avrebbe dovuto saperlo anche la ragazza in questione.
Ora, faccio una breve riflessione.
Qui in Italia, per 40 anni, c'è stata la leva obbligatoria, come c'è tuttora in Israele.
Pur avendo fatto la visita di leva per due volte con tanto di accertamenti all'Ospedale Militare "Baggio" di Milano, nel 1998 e nel 1999, io sono stato riformato per problemi.
Tuttavia, guardando bene la situazione attuale, penso che oggi sia da rivedere quella scelta di abolire la leva militare obbligatoria oppure di vagliare altre soluzioni.
Si potrebbe adottare, per esempio, una soluzione di tipo americano, con una legge prevederebbe che tutti i cittadini di sesso maschile tra i 18 ed i 25 anni di età si iscrivessero alle liste tenute dall'agenzia governativa.
I trasgressori sarebbero puniti con una multa o con una pena detentiva in carcere.
Se ci fosse una cosa del genere, l'iscrizione negli elenchi sarebbe poi necessaria per ottenere alcuni benefici come la possibilità di ottenere aiuti finanziari (per esempio) per l'iscrizione all'università.
Se ci fosse una cosa del genere, l'iscrizione negli elenchi sarebbe poi necessaria per ottenere alcuni benefici come la possibilità di ottenere aiuti finanziari (per esempio) per l'iscrizione all'università.
Noi rischiamo di trovarci come Israele.
Anzi, metto le mani avanti, dicendo che in un futuro non molto lontano noi dovremmo difenderci da attacchi terroristici come gli Israeliani.
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