un prete polacco e teologo che opera in Vaticano, monsignor Krzysztof Charamsa ha fatto outing.
Egli ha detto di essere omosessuale e di avere un compagno.
Per tutta risposta, il portavoce della Santa Sede, padre Lombardi, ha detto che il prelato dovrà lasciare gli incarichi.
Ora, da un punto di vista teologico, il magistero della Chiesa dice che l'omosessualità è peccato.
Leggete il libro del Levitico e le lettere di San Paolo.
Questo contrasta con il ministero sacerdotale.
Perciò, monsignor Charamsa deve lasciare tutti gli incarichi che egli ricopre.
D'altra parte, però, non si può condannare il monsignore?
Lui peccherà di sodomia ma noi siamo meno peccatori di lui?
Direi di no.
Io non sono gay ma pecco in altri modi.
Ricordiamoci anche di quei preti che si macchiano del reato di pedofilia.
Quindi, io penso che la vicenda di monsignor Charamsa debba essere trattata con rispetto, pur ribadendo la difesa dei dogmi e del magistero della Chiesa.
Cordiali saluti.
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