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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 7 ottobre 2015

Si va in guerra in Iraq e non si fa nulla in Libia?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "L'Italia va alla guerra con i raid sull'Irak. Ma lascia la Libia ai tagliagole dell'Isis".
Premetto, io sono favorevole ai raid aerei contro l'Isis.
Anzi, sull'Isis bisogna picchiare duro.
Però, una cosa va detta.
La città irachena di Mosul dista da Roma 2.708 chilometri.
Invece, solo 400 chilometri di mare separano le nostre coste da quelle libiche. La domanda sorge, quindi, spontanea. Se il governo Renzi intende bombardare lo Stato Islamico perché non iniziare dalle basi libiche di Derna e Sirte? 
Sirte e Derna sono basi dell'Isis che oltre ad essere assai vicine mettono a rischio i nostri interessi strategici e la nostra sicurezza.
Come volevasi dimostrare, l'Italia di oggi non ha alcun peso.
Infatti, non è interesse dell'Italia andare a Mosul ma colpire l'Isis nel punto ad essa più vicino e la Libia è assai più vicina dell'Iraq.
Cordiali saluti. 

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Ringrazio un caro amico di questa foto.