leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Arrestato Mantovani: corruzione Ma non c'è un euro di mazzette".
Il vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani è stato arrestato.
Concussione, corruzione, abuso d'ufficio, turbativa d'asta: c'è quasi l'intero campionario dei reati che il codice penale riserva ai politici nelle accuse che ieri mattina hanno portato in carcere Mario Mantovani, vicepresidente della Regione Lombardia.
Eppure, a Mantovani non è stato contestato nemmeno un Euro di tangenti.
Nelle quattro cariche pubbliche che è accusato di avere utilizzato a fini personali (senatore, sottosegretario, assessore alla sanità e sindaco del paese di Arconate) Mantovani avrebbe imposto i suoi voleri per trarne profitti non direttamente quantificabili in moneta, ma altrettanto gravi per il codice penale. Nell'ordine di cattura si tratteggia nei dettagli il vero scenario dell'inchiesta, la commistione di ruoli tra il Mantovani politico e il Mantovani imprenditore, assessore alla sanità e alla testa di un impero del business dell'assistenza; e se ne disegnano le manovre con abbondanza di dettagli e intercettazioni, che coinvolgono lui, sua moglie Marinella, la sua famiglia, il suo staff, quello che crudamente il giudice Stefania Pepe definisce a pagina 156 dell'ordine di arresto "il clan Mantovani".
A me sembra di vedere la solita spettacolarizzazione della giustizia.
Mi sembra quasi di vedere un'altra cosa: una sorta di "arma di distrazione di massa".
Infatti, questo caso è saltato fuori in questo periodo, in cui a Roma la serie di scandali che ha di fatto provocato la caduta dell'amministrazione comunale si è fatta sentire.
Ora, a Roma vi è il centrosinistra nell'occhio del ciclone.
Tutta l'attenzione è stata lì fino a ieri.
Mi sembra quasi che il caso di Mantovani sia saltato fuori quasi per portare l'attenzione sull'altra parte politica.
Cordiali saluti.
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