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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 3 giugno 2015

L'Alto Adige fa parte dell'Italia!


La malga di Curon, in Val Venosta, è tra quelle che ha cambiato nome di recente, diventando "Grauner Alm". A fianco all'edificio sventola la bandiera dell'Alto Adige
Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Tolgono il tricolore dai rifugi. Alto Adige sempre più tedesco".
Prosegue la germanizzazione delle più belle vallate italiane. Nemmeno in epoca asburgica si sarebbe arrivato a tanto. Siamo praticamente alla spallata finale: dopo avere di fatto distrutto la scuola in lingua italiana, dopo avere sostanzialmente estromesso l'etnia di lingua italiana da benefici e privilegi sociali, arriviamo al provvedimento più cattivo e più simbolico di tutti, l'abolizione del tricolore.
Mentre ciò avviene, l'Italia dorme.
A questo punto, io dico che l'Alto Adige farebbe bene a staccarsi dall'Italia e a passare all'Austria.
Visto e considerato che  è governata da gente che non ama l'Italia e la cultura e la bandiera italiana, cosa ci sta a fare la Provincia Autonoma di Bolzano ancora nel nostro Paese?
Ah già, in Alto Adige non si amano la bandiera e la cultura italiana ma i benefici fiscali che l'Italia ha dato (con lo statuto speciale) a quella provincia sono sempre stati molti graditi.
Questa a casa mia è ipocrisia.
Ricordo che in Alto Adige si possono tenere i soldi delle tasse, cosa che non possiamo fare noi lombardi o che non  possono fare i veneti e gli altri nel resto d'Italia.
Qui nessuno vuole che gli altoatesini si italianizzino, rinnegando la lingua tedesca e gli usi del posto.
Noi non facciamo quello che hanno fatto i francesi in Corsica.
Però, essi ricordino che sono cittadini italiani e quindi debbono attenersi alle regole del nostro Paese.
Altrimenti, facciano un referendum e si stacchino dall'Italia.
Se non vogliono la nostra bandiera non abbiano neppure i benefici che il nostro Stato ha (giustamente) concesso loro.
Il governo di Roma si dia una mossa e faccia qualcosa.
Cordiali saluti.


28 commenti:

  1. Ancora con questo referendum per dio?! Il distacco di territori li decide roma e non le autonomie locali! Altrimenti il nord di Bossi si sarebbe staccato già 30 anni fa. Madonna mia, che capra giuridica.

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  2. In Scozia hanno fatto un referendum!
    Il principio di autodeterminazione dei popoli si è sviluppato compiutamente a partire dalla seconda metà del Novecento, nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale. In particolare, è stata l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) a promuoverne lo sviluppo all'interno della Comunità degli Stati.

    La Carta delle Nazioni Unite, infatti, al Capitolo I (dedicato ai fini e principi dell'Organizzazione), articolo 1, paragrafo 2, individua come fine delle Nazioni Unite:

    "Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'auto-determinazione dei popoli..."
    Tra le principali convenzioni internazionali che sono intervenute a sancire il diritto di autodeterminazione dei popoli vi è il Patto internazionale sui diritti civili e politici, stipulato nell'ambito dell'ONU nel 1966. L'Italia ha recepito questa convenzione con la legge n.881 del 1977.

    Altro passo fondamentale è stata la "Dichiarazione relativa alle relazioni amichevoli ed alla cooperazione fra stati" del 1970, in cui si sancì il divieto di ricorrere a qualsiasi misura coercitiva suscettibile di privare i popoli del loro diritto all'autodeterminazione.

    Ancora più chiaramente si è espressa la "Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa" (CSCE) nell'Atto Finale di Helsinki del 1975, in cui si afferma il diritto per tutti i popoli di stabilire in piena libertà, quando e come lo desiderano, il loro regime politico senza ingerenza esterna e di perseguire come desiderano il loro sviluppo economico, sociale e culturale.

    Il contenuto del principio di autodeterminazione dei popoli consiste in obblighi per gli Stati della Comunità internazionale di non impedire o anche intralciare l'autodeterminazione dei popoli, intesa come libertà degli stessi di autodeterminare il proprio assetto costituzionale.

    In particolare il principio è servito a favorire la decolonizzazione, in quanto ha permesso ai Paesi in via di sviluppo di indire libere elezioni, darsi una costituzione propria, scegliere la forma di governo, senza subire pressioni dagli Stati più sviluppati.
    Se il popolo altoatesino si vuole autodeterminare può farlo!
    Perché non lo fa?

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  3. 1-Ti ho già detto che in scozia hanno applicato le leggi dell'UK, qui siamo in Italia e applichiamo le nostre.
    2-il diritto internazionale, lo sanno tutti i giuristi, lascia il tempo che trova. Ciò che risolve le controversie è la meta forza....neppure gli Usa potevano invadere l'iraq ma....sono gli usa!
    3-ti ho già spiegato perché secondo le leggi italiane ciò non è possibile. Ma una buona volta ascolta....non sto esprimendo idee, ti sto spiegando. Ma allora praticamente tutto quello che ho letto e studiato in proposito sui manuali giuridici non ha nessun valore.
    4-se non è come dico io, ma allora perché la lega non ha fatto un referendum sulla secessione? E perché non fanno lo stesso gli altoatesini? E perché non fanno lo stesso i baschi anziché sparare? E perché quei veneti si sono fatti arrestare con un 'carroarmato' quando invece potevano raccogliere semplicmente delle firme? La Scozia è Scozia, li la costituzione dell'UK lo prevede, tutto qui.
    Per cortesia, lo sto dicendo per il tuo bene: per una volta nella vita, ascolta chi ne sa più di te e anzi è giurista! Ma se non ascolti nemmeno su questioni tecniche, ma allora di cosa si può parlare con te? Non fare la figura dell'ignorante. Si antonio, stai facendo la figura dell'ignorante, poiché stai parlando di diritto pur non avendo alcuna cognizione in materia. E la cosa grave è che lo stai facendo con chi invece cognizioni in materia ne ha. Insomma, stai facendo la figura dell'ignorante con chi leggerà questo dibattito.
    In Italia, un referendum siffatto non potrebbe neppure svolgersi poiché sarebbe dichiarato già inammissibile dalla corte costituzionale. Si possono svolgere solo referendum orientativi, cioè per tastare le opinioni. Ma in realtà non sarebbe nemmeno da chiamare referendum, poiché privo di ogni efficacia giuridica. Sarebbe un nero sondaggio privato.
    Dio santo, ma tu sei davvero una capra. E sei un folle dato che contesti perfino chi ne sa più di te. E forse sono folle pure io che continuo a svolgere una discussione di livello non basso ma bassissimo.
    Ok fucilone, domani mattina il veneto potrà svolgere un referendum, voteranno si,e da dopo domani avremo un nuovo stato, la Repubblica veneta. Poi Mattarella e renzi andranno a salutare il nuovo stato confinante. Chissà perché poi quei veneti sono stati arrestati...ma chi gliel'ha fatto fare, bastava che raccogliessero delle firme e il gioco era fatto! E chissà perché Bossi ha sbraitato per 20 anno 'secessione' senza raccogliere firme per un referendum! Chissà, si sarà dimenticato...
    Cristo santo, chi non ascolta è un ebete.
    In Italia la secessione per via referendaria non si può svolgere: LO VIETA LA COSTITUZIONE....e ci mancherebbe che fosse il contrario (aggiungo io!). Ebete! Sei una figura di merda fatta uomo.

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  4. Senti ma tu davvero sei un coglione. Sono un giurista...ma questo che ti ho scritto lo sa anche uno studente di giurisprudenza del primo anno. Si tratta di quei principi ovvii e scontati che si trovano nelle prime pagine di un qualsiasi manuale di costituzionale. Porta puttana, ma per una volta nella vita, ascolta. Ma questo allora è veramente un blog di un bimbominkia per la madonna. Ma se non sai nemmeno queste ovvietà e se addirittura intavoli discussioni in materia con un giurista, ma figuriamoci con tutto il resto.
    Se non vuoi ascoltare gli altri, allora impegnati almeno ad informarti anziché riportare con un copia incolla delle norme internazionali. Il diritto impone interpretazione e l'interpretazione ha ad oggetto talvolta anche 7-8 normative per trarre una soluzione. Infatti nel caso occorre una interpretazione contemporanea del diritto internazionale e della costituzione...o pensi che prendi una normativa e hai fatto?
    Hai preso una normativa internazionale ma ti sei scordato quella più importante! Ti sei scordato in pratica di controllare ciò che dice la costituzione, ossia ciò che dice il NOSTRO diritto.
    Senti siamo arrivati a un livello così basso di discussione che mi vengogno io stesso di stare qui a risponderti.
    Tu sei davvero un ebete. Non ritengo grave il fatto che tu non conosca le leggi (ci può stare perché non sei un giuriagigiurista), ma che continui discutere con un giurista che sta spiegando cosa dice la legge. Tu sei un autentico ebete, questo è un blog si un bimbominkia. Ma sicuro che sei normale? Ma non è che hai qualche problemino e io non lo so? Mah...

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  5. La chiudo qui: non discutere mai con uno stupido perché la gente non potrebbe notare la differenza. Stavolta ci sta tutto!
    Senti bimbominkia, l'ordinamento italiano di un referendum secessionista si pulisce il culo. Tutto qui. Questa forse era la risposta da darti in immediato, senza necessità di dilungarmi e cercare di dare spiegazioni tecniche a un ebete e cioè dare perle a un porco.
    Perché non lo chiedi alla tua cara amichetta Francesca padovese se ho ragione io o tu? È veneta, no?! Che è, hai paura di fare una figura di merda?

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  6. Visto che sei un giurista, sappi che le ingiurie sono punibili con la legge.
    Tu mi stai ingiuriando ed ingiuri altre persone.
    Perché non metti la faccia, quando insulti?
    Hai paura di beccarti una denuncia?
    Avrai preso la laurea al CEPU?
    Ti ho sfidato più volte a mettere la faccia e (magari a farti un blog) ma vedo che tu sei sordo.
    L'Alto Adige ha avuto tanti benefici dall'Italia!
    Basti pensare al fisco.
    Per questo non farà mai un referendum.
    Il Veneto ha al governo Luca Zaia, che è un autonomista.
    Zaia ha firmato per il referendum sull'indipendenza del Veneto.
    Ti conviene leggere questo articolo: http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2014/11/10/news/indipendenza-zaia-referendum-e-punto-fermo-1.10283462

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  7. La questione dell'autodeterminazione dei popoli è una cosa riconosciuta a livello internazionale e l'Italia l'ha recepita in base all'Atto di Finale di Helsinki del 1975.
    L'Italia è stata tra i firmatari.
    Il principio di autodeterminazione dei popoli si è sviluppato compiutamente a partire dalla seconda metà del Novecento, nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale. In particolare, è stata l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) a promuoverne lo sviluppo all'interno della Comunità degli Stati.

    La Carta delle Nazioni Unite, infatti, al Capitolo I (dedicato ai fini e principi dell'Organizzazione), articolo 1, paragrafo 2, individua come fine delle Nazioni Unite:

    "Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'auto-determinazione dei popoli..."
    Tra le principali convenzioni internazionali che sono intervenute a sancire il diritto di autodeterminazione dei popoli vi è il Patto internazionale sui diritti civili e politici, stipulato nell'ambito dell'ONU nel 1966. L'Italia ha recepito questa convenzione con la legge n.881 del 1977.

    Altro passo fondamentale è stata la "Dichiarazione relativa alle relazioni amichevoli ed alla cooperazione fra stati" del 1970, in cui si sancì il divieto di ricorrere a qualsiasi misura coercitiva suscettibile di privare i popoli del loro diritto all'autodeterminazione.

    Ancora più chiaramente si è espressa la "Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa" (CSCE) nell'Atto Finale di Helsinki del 1975, in cui si afferma il diritto per tutti i popoli di stabilire in piena libertà, quando e come lo desiderano, il loro regime politico senza ingerenza esterna e di perseguire come desiderano il loro sviluppo economico, sociale e culturale.

    Il contenuto del principio di autodeterminazione dei popoli consiste in obblighi per gli Stati della Comunità internazionale di non impedire o anche intralciare l'autodeterminazione dei popoli, intesa come libertà degli stessi di autodeterminare il proprio assetto costituzionale.

    In particolare il principio è servito a favorire la decolonizzazione, in quanto ha permesso ai Paesi in via di sviluppo di indire libere elezioni, darsi una costituzione propria, scegliere la forma di governo, senza subire pressioni dagli Stati più sviluppati.
    Quindi, stai muto!

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  8. E io al nostro amico che non riesce a discutere senza ricorrere all'insulto suggerisco anche quest'altra lettura https://www.facebook.com/notes/veneto-s%C3%AC/referendum-per-lindipendenza-veneta-ecco-perch%C3%A9-si-pu%C3%B2-fare/336337689793319.

    Chi dice che questo tipo di referendum è incostituzionale lo dice forse perché ha paura che il Veneto, alla fine, si stacchi veramente da questa Italia che non lo merita! Sì sono fieramente veneta!

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  9. Sono solidale con Francesca, che è stata attaccata da questo individuo!

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  10. Hanno paura del Veneto! Senza Veneto, l'Italia perde molto. Basti pensare ai soldi che dà a Roma.
    Francesca, grazie!
    Ti sono solidale!

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  11. Allora, innanzitutto ho sbagliato a dire parolacce, mi sono arrabbiato e non dovevo. Ho sbagliato e lo ammetto.
    in secundis: il Link purtroppo non si apre e dunque non ho potuto leggerlo. Ma tant'è, faccio ricorso ad ovvii principi costituzionali che insegnano fin dal primo giorno in cui si mette piede in una università di giurisprudenza. Gradirei inoltre rispetto professionale o quanto meno un minimo di attenzione, poiché sto sudando su libri di diritto da circa 10 anni, quindi qualcosina pure la so e pure posso insegnarla. Ora chiedo: fucilone, tu di sicuro non hai cognizioni giuridiche; Francesca padovese tu ne hai? Se no, spero almeno, per quanto detto, in una considerazione...Sai com'è, è vero che il diritto è interpretabile e che, come dice scherzosamente il mio giudice, proprio per questo rientra nella 'letteratura fantastica', ma ci sono dei punti fermi indiscutibili (e questi in esame, ripeto, appartengono all'Abc del diritto..checché i politici facciano finta di opinare diversamente per comprensibili finalità di propaganda...tanto il popolo mica capisce di leggi?!)
    Vengo al merito (facendo riferimento a norme costituzionali dal PACIFICO singificato).
    Principi fondamentali:
    5-la repubblica è una e INDIVISIBILE.
    TITOLO V:
    114-comuni, province e regioni sono enti autonomi SECONDO I PRINCIPI FISSATI DALLA COSTITUZIONE.
    131-Elenco delle regioni italiane:...Veneto....Trentino-Alto Adige....
    138-La costituzione si modifica SOLO attraverso LEGGE COSTITUZIONALI.
    75-referendum: è ammesso solo per l'abrogazione di una legge ORDINARIA (sulla ammissibilità decide la Corte costituzionale).
    Conclusioni:
    Ora, a parte che la repubblica è indivisibile e che un referendum sulla secessione non è contemplato (sarebbe dunque dichiarato inammissibile e non potrebbe svolgersi), è chiaro che si avrebbe anche la modifica dell'art 131 (scomparirebbe es. il il termine veneto) non attraverso una legge costituzionale (come detto unico mezzo per modificare la costituzione).
    Chiaramente un eventuale referendum potrebbe anche essere organizzato, ma sarebbe privo di efficacia giuridica (la quale presuppone l'ammissibilità della corte costituzionale). Non potrebbe dunque nemmeno essere chiamato referendum in senso tecnico poiché avrebbe il valore di mero sondaggio privato...con effetti politici ma, appunto, non giuridici.
    Spiegati questi elementari principi, osservo che il veneto è una splendida regione e che, personalmente, sarei favorevole a un referendum secessionista, poiché l'autodeterminazione di un popolo è, per la mia filosofia politica (vorrei una repubblica del sud: sono dunque anch'io secessionista!), una libertà bella e importante. Ma la legge, ahinoi, non lo consente.
    Fucilo', ho scritto un post pacato, corretto e credo anche interessante. Sarei grato se non mi censurassi.
    Saluti a tutti.

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  12. Se non rispetti gli altri non aspettarti che gli altri ti rispettino.
    Già il fatto che tu ti ritenga più sapiente degli altri dimostra quanto sei irrispettoso.
    Ricordati che avere una laurea non è sempre segno di competenza.
    Allora, la Costituzione cozza con il Diritto Internazionale?
    Principio in base al quale i popoli hanno diritto di scegliere liberamente il proprio sistema di governo (autodeterminazione interna) e di essere liberi da ogni dominazione esterna, in particolare dal dominio coloniale (autodeterminazione esterna). Proposto durante la Rivoluzione francese e poi sostenuto, con diverse accezioni, da statisti quali Lenin e Wilson, tale principio implica la considerazione dei diritti dei popoli, in contrapposizione a quella degli Stati intesi come apparati di governo (Stato. Diritto internazionale). In tal senso, si pone potenzialmente in conflitto con la concezione tradizionale della sovranità statale; la sua attuazione deve inoltre essere contemperata con il principio dell’integrità territoriale degli Stati.

    Affermato nella Carta Atlantica (14 agosto 1941) e nella Carta delle Nazioni Unite (26 giugno 1945; art. 1, par. 2 e 55), il principio di autodeterminazione dei popoli è ribadito nella Dichiarazione dell’Assemblea generale sull’indipendenza dei popoli coloniali (1960); nei Patti sui diritti civili e politici e sui diritti economici, sociali e culturali (1966); nella Dichiarazione di principi sulle relazioni amichevoli tra Stati, adottata dall’Assemblea generale nel 1970, che raccomanda agli Stati membri dell’ONU di astenersi da azioni di forza volte a contrastare la realizzazione del principio di autodeterminazione e riconosce ai popoli il diritto di resistere, anche con il sostegno di altri Stati e delle Nazioni Unite, ad atti di violenza che possano precluderne l’attuazione.

    Nel diritto internazionale, l’affermazione dell’autodeterminazione dei popoli – frutto di un processo graduale a lungo contrastato dai paesi occidentali e fortemente collegato, nella prassi, alla fortunata azione dell’ONU a favore della completa decolonizzazione – è ormai acquisita sul piano consuetudinario limitatamente al divieto di tre specifiche fattispecie, qualificate come crimini internazionali: la dominazione coloniale, l’occupazione straniera e i regimi di segregazione razziale (apartheid) o altrimenti gravemente lesivi di diritti umani fondamentali. Fonte Enciclopedia Treccani.
    Ti conviene leggere questo articolo: http://www.legasud.it/onu.html

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  13. Innanzitutto se si è tecnici in una materia e si dice di saperne di più rispetto a chi non è tecnico, non è presunzione ma realtà. Se io discuto con un ingegnere di un ponte, a un certo punto se lui insiste che fatto in un certo modo il ponte crolla, come minimo dovrò dargli xonsiderazione, no?! Altrimenti i professionisti a cosa servono, ad appendere le lauree?
    È vero che sono opinabili, ma, come detto, ci sono dei punti fermi nelle discipline che esulano dalla speculazione. Ciò che ti ho scritto è esattamente così, sono cose che conosce un qualsiasi studente medio di giurisprudenza del primo anno. Sono cose PACIFICHE (altrimenti Bossi avrebbe realizzato la secessione già 20 anni fa, no?! Mi pare pure una questione di logica.).
    Venendo alla autodeterminazione dei popoli.
    In primis, appare chiaro (leggendo ciò che hai riportato) che è un principio maturato in riferimento alla decolonizzazione e che poi si rivolge ai popoli invasi. Non afferma dunque che ogni popolo può fare quello che vuole (ci sarebbe altrimenti il caos mondiale e ogni giorno nascerebbe uno stato nuovo). Ribadisco: popoli della decolonizzazione e popoli invasi.
    In secundis, la costituzione è dunque in armonia con questo principio (vedi infatti art. 10) e, tra l'altro, anche se così non fosse, ti ho già spiegato che il diritto internazionale spesso lascia il tempo che trova, dato che viene puntualmente violato dai rapporti di forza tra le nazioni: USA docet, e pure la Russia....
    Fucilo', senza polemica, ti sto spiegando una cosa e mi dovresti pure ringraziare. È così al 100%, nulla qaestio. Non dico di essere Rodotà, ma nemmeno un autentico somaro in diritto....

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  14. Ci sono medici che fanno errori stupidi (facendo morire le persone) ed ingegneri che fanno disastri.
    Dunque, ci possono essere anche avvocati non all'altezza.
    Visto che tu sei tanto competente, perché non fai un esposto in Procura contro Zaia?
    Ricordo che la Costituzione è stata spesso interpretata in modo arbitrario.
    Per esempio, essa non prevede che le leggi siano retroattive e contro il presidente Berlusconi la "Legge Severino" è stata applicata in modo retroattivo.

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  15. Antonio ti sto dicendo che quello che ti ho citato è un principio pacifico che è scritto in ogni manuale di diritto costituzionale. Si sottrae dunque a speculazioni interpretative perché nessuno, mai nessuno, ha sostenuto il contrario. La costituzione infatti parla non chiaro, ma chiarissimo. Ti ripeto, per conoscere questo principio non occorre essere Rodotà: si tratta dell'Abc del diritto.
    Quanto a zaia, non c'è bisogno di fare esposti in procura, dato che la sua azione sarebbe semplicemente dichiarata inammissibile. Non è mica reato penale! Zaia l'ha fatto per propaganda ed infatti l'ha solo annunciato.
    Antonio, io direi che forse ogni tanto occorre pure ascoltare chi ne sa qualcosa in più no? Ti ripeto, se uno studente dicesse (all'esame) che basta un referendum per staccare parti di territorio italiano, verrebbe scacciato fuori a pedate.
    E infine, basta far funzionare il cervello anziché addentrarsi in speculazioni giuridiche: ma secondo te, se bastasse raccogliere firme e svolgere un referendum per realizzare la secessione, ai baschi (per fare un esempio indicativo) chi glielo faceva fare di perseguire una lotta armata e beccarsi ergastoli a gogo? Ma basta guardare anche alla storia della lega: che senso aveva sbraitare 'secessione' sulle rive del po quando poi sarebbe bastato raccogliere 500 mila firme?
    Sono, queste, cose cui ci si può arrivare facilmente con la logica, senza scomodare costituzione e diritto internazionale. Altrimenti ogni giorno nascerebbero e scomparirebbero Stati, ma così non è...e una ragione ci sarà.
    Ribadisco: il principio si autodeterminazione si è affermato in riferimento ai popoli vittima del colonialismo europeo.
    Ciao e buona giornata. ....jamm ja, e non fare la testa dura. Non esiste nel modo più assoluto che degli italiani possano staccarsi dalla Repubblica che è indivisibile.
    Sono dunque due le strade per la secessione: il consenso di roma (tramite cioè una legge costituzionale da approvare in parlamento con le note procedure aggravate che richiedono una maggioranza qualificata) o...una guerra (vedi es i paesi della ex Jugoslavia o l'attuale iraq e siria). A proposito: all'isis basterebbe indire un referendum dato he ha vasto appoggio tra i sunniti iraqeni: chi glielo fa fare di combattere?!

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  16. Hai citato la legge severino: ecco, qui ci sono diverse interpretazioni poiché la legge è nuova e non ancora si è 'stabilizzata' in dottrina e in giurisprudenza. La costituzione invece esiste da...quasi 100 anni! Vuoi che su una tematica così fondamentale non ci sia ormai concordanza di opinioni? Ma poi, ti ripeto, salvo eccezioni, la medesima normativa la ritrova pressoché identica in tutti gli stati del mondo...altrimenti, come detto, nascerebbe uno stato al giorno.

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  17. Non credete a bocca aperta a tutto ciò che vi dicono i politici. Non dimenticare che il primo fine della politica è fare propaganda...tanto, soprattutto in materia di diritto, i cittadini che ne ne sanno? Sarebbe come parlare di questione iper tecniche in riferimento a un ponte: è chiaro che oltre un certo punto, tranne gli ingegneri, nessuno ci capisce più nulla.

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  18. La Costituzione non dice che le leggi sono retroattive e contro il presidente Berlusconi una legge è stata applicata in modo retroattivo.
    Questi sono fatti e non propaganda!
    Zaia ha anche firmato per il referendum per l'indipendenza e lo sosterrà
    Leggi questo articolo: http://www.indipendenzaveneta.com/gallery/galleria-video/luca-zaia-due-si-per-il-referendum.html
    Anche questi sono fatti.

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  19. Anto' ma che me ne frega a me della legge severino? Io sto parlando unicamente del referendum secessionista. Già ti ho detto e ampiamente motivato che non è possibile e prova ne è che zaia l'ha firmato e giace nel cassetto.
    Ma se così non fosse, e su questo ti chiedo di darmi una risposta specifica, perché Bossi all'epoca non ha raccolto firme? E perché i baschi sparano?
    Rispondimi innanzitutto su questo!
    Ps e poi, te l'ho ridetto e spiegato mille volte: ma possibile che non prendi assolutamente in considerazione ciò che ti ho scritto? Sono un giurista e sta scritto ovunque, è principio consolidatissimo che un referendum del genere non sta ne in cielo e ne in terra. Ma che cavolo, ma tu davvero sei sordo ed estremista nelle tue idee! Ne so di più di te in materia? Si! E allora non ti chiedo di essere immediatamente d'accordo, però, cavolo, dopo avermi fatto scrivere fiumi di parole per spiegartelo, sei tornato al punto di partenza come se niente fosse! Ma che razza di modo di porti è il tuo? Ci risiamo: così è è così è, punto! Questo è il tuo modo di affrontare i ragionamenti.
    Zaia dice ma non farà: quel referendum non si svolgerà mai, poiché un primis zaia sa che è una autentica bufala. UNA BUFALA.

    RispondiElimina
  20. Ma poi lo dico anche per te: hai un blog, prima di scrivere fesserie accertati, prendi notizie, assimila anche ciò che ti dicono gli altri. Tu basi le tue idee esclusiavamente su ciò che ti dicono i politici....ma può mai essere? Non trasformare questo blog in un coacervo di fesserie.
    Ma la cosa più indicativa è questa: perché Bossi non ha mai fatto sto referendum? E perché I baschi sparano?
    Rispondimi su questo. ....ma fallo! Te l'ho chiesto 100 volte!

    RispondiElimina
  21. Quindi in pratica mi stai dando dello stupido o del bugiardo?
    Ps io sono il primo a sostenere la secessione leghista, perché così poi potremmo farla anche noi dell'ex regno delle due Sicilie.
    Quindi perché mai dovrei scrivere balle, scusami? Che ci guadagnerai?
    Ti ho citato delle chiare norme costituzionali e te le ho ampiamente spiegate. ...il discorso si sarebbe dovuto concludere immediatamente. Sei un estremista. Non lo dico io, ma i giuristi!!!!
    No guarda, getto la spugna. Sto parlando a un sordo.

    RispondiElimina
  22. E l'ho pure ascoltato zaia...è chiaro che parla di un referendum dagli effetti meramente politici e non giuridici. Infatti gli fanno notare che la legge sarebbe incostituzionale e che la regione sarebbe commissariata (ecco le reazioni immediate previste dall'ordinamento), lui dice: voglio 'semplicemente' che i veneti si esprimano. Ecco, lui reclama il diritto a sapere cosa ne pensano i veneti...Ma sarebbe appunto un referendum meramente consultivo...Infatti poi dice: 'è poi ci rimetteremmo alle REGOLE della democrazia'. È chiaro che in maniera velata fa capire che il referendum non ha niente di giuridico, ma è molto bravo (da politico quale è) a non dirlo espressamente....approfittando anche di giornalisti supini che si badano bene dal farglielo dire espressamente.
    Anto' un referendum secessionista non potrà mai esserci poiché è vietato dall'ordinamento. Legge incostituzionale e rimozione di zaia da parte del governo. Governo che, infatti, ex art 120 cost, può sostituirsi alla regione a tutela, tra l'altro, della....unità della repubblica!!!! Più chiaro di così si muore. Le norme parlano fin troppo chiaro.
    Io la chiudo qui perché ti ho ampiamente (anzi fin troppo) spiegato. Resti della tua idea? Ok, me ne può fregar di meno.
    Tra l'altro l'intervista è del settembre 2013! Chissà poi perché tutto è rimasto chiuso nel libro dei sogni. Ti fai prendere in giro troppo facilmente.

    RispondiElimina
  23. Sei un maleducato!
    Anche se hai una laurea cafone sei e cafone resterai.
    Però, chi la pensa come te dice che anche un'iniziativa simile a quella di Zaia è incostituzionale.
    Inoltre, le costituzioni non sono intoccabili.
    Zaia vuole sentire il parere dei veneti e dare un impulso per cambiare questa costituzione, che su alcuni punti non è più attuabile.
    Cito come esempio l'ordinamento dello Stato.
    L'ordinamento dello Stato (così com'è stabilito dalla Costituzione) non funziona.
    Renzi vuole superare il bicameralismo perfetto.
    Fa bene nel merito (perché solo l'Italia ha un Parlamento con due Camere che fanno la stessa cosa) ma sbaglia nel metodo, anche perché vuole un governo senza contropoteri che in qualche modo lo bilancino.
    Diciamo che nel metodo Renzi ha cannato.
    Vedi, la differenza tra me e te è che tu credi in questa Costituzione anche nei punti in cui dovrebbe essere riformata.
    Io metto in discussione anche la Costituzione.
    Sia chiaro, non vuole dire che io non la rispetti ma sono tra quelli che dicono che essa sia da riformare, ovviamente ai sensi della legge.
    Ti ricordo che la Lega Nord evitò il rischio di finire come nei Paesi Baschi spagnoli.
    Il Nord aveva dentro una grande tensione a causa del malgoverno romano che lo vessava di tasse.
    La Lega Nord funzionò come una valvola di sfogo.
    Sai chi disse queste cose?
    A dire queste cose fu Riccardo Illy, uomo di centrosinistra (quindi non un "fanatico leghista") ed ex-governatore del Friuli Venezia Giulia.
    Se non ci fosse stata la Lega Nord ci sarebbero state cose gravi.

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  24. Come vedi sei finito a parlare di riformare la costituzione poiché con quella attuale un referendum secessionista è vietato. Dunque al max di può indire un referendum consultivo.
    Dopo mille post hai detto quello che dico io, ma ti prendi cmq la ragione. Pazienza, almeno te l'ho fatto entrare in quella testaccia.
    E sia ben chiaro: io sono per la secessione.

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  25. Senti un po' una secessione potrebbe essere fatta comunque!
    Tu hai citato l'ex-articolo 120 della Costituzione, quello secondo cui lo Stato può sostituirsi ad una regione.
    Ora, se Zaia facesse qualcosa e questo qualcosa fosse giudicato incostituzionale e lo Stato si sostituisse a lui nella guida della sua Regione ed i veneti non accettassero ciò e lo dimostrassero in modo veemente, cosa succederebbe?
    Lo Stato manderebbe l'esercito contro i veneti?
    Se fosse così, ci sarebbero tutti i presupposti per una secessione.
    Guarda che io vado in Veneto ed in Veneto tanta gente è arrabbiata con questo Stato.
    Tu te ne stai nella tua Napoli o giù di lì, lontano dal Veneto.
    Io il Veneto ce l'ho a sette chilometri di distanza.
    L'esempio che ho citato è un caso limite e non lo auspico.
    Però, bisogna tenere conto di ogni cosa.

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  26. Come vedi stai parlando dell'uso della forza e quindi di una secessione non giuridica ma conquistata con uno scontro con lo Stato.
    Anche questo l'avevo detto, ricordi? Secessione con il consenso di roma o con una guerra...ma non con un referendum che sarebbe appunto meramente...consultivo.
    Mi fa piacere che alla fine ti sia entrato nella testaccia.
    Il diritto è na cosa serja...lass sta.

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  27. Quello che volevo farti capire è che tu sei lontano dal Veneto e certe cose non le conosci.
    Il Veneto è una terra con gente che e ad essa attaccata.
    Ergo, credi che Zaia non terrebbe conto del risultato di un eventuale referendum?
    Zaia terrebbe conto del referendum anche se solo consultivo.
    Tu non conosci certe dinamiche, che vanno ben al di là dei tuoi studi di diritto.
    Zaia ha tanto consenso.
    Ha asfaltato PD, Movimento 5 Stelle, Tosi ed altri.
    Zaia vuole l'autonomia del Veneto.
    Se facesse un referendum consultivo, Zaia avrebbe i numeri per potere dire a Roma: "Adesso tu ci concedi l'autonomia".
    Tu certe dinamiche tu non le conosci.
    Stattene nella tua Campania. Del Nord tu sai poco e nulla.
    Vedi, rispetto a te, io ho un vantaggio.
    Io sono del Nord e ho origini meridionali.
    Quindi, conosco le dinamiche di una e dell'altra parte dell'Italia.
    Tu, invece, non sai nulla dell'Italia da Roma in su.
    Comunque, quello che l'Alto Adige sta facendo (con l'abolizione delle bandiere italiane) sarebbe da considerarsi come atto di una secessione di fatto.
    In pratica, l'Alto Adige non riconosce l'Italia.

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  28. Diversi movimenti agiscono per l'autonomia in Veneto e nelle Venezie, chi ispirandosi alla legge statale 22 maggio 1971, n. 340 statuto regionale. che riconosce il "popolo veneto" e il suo diritto all'autogoverno, chi invece basandosi sulla storia della Repubblica di Venezia. Alcuni movimenti mirano a promuovere principalmente la lingua veneta e la sua salvaguardia ufficiale, altri chiedono maggiore autonomia regionale, altri sono apertamente indipendentisti o secessionisti e rivendicano una sovranità originaria di tutto il Veneto storico corrispondente alle odierne regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Le posizioni più intransigenti confutano il plebiscito del 1866 che ha unito la regione all'Italia ad esempio Ettore Beggiato che ne ha evidenziato presunti brogli, oppure Loris Palmerini che ha sostenuto la violazione del trattato internazionale del 1866 per l'annessione del Veneto e ha confutato la stessa legalità della Repubblica Italiana per nullità del referendum del 1946. I venetisti coprono tutto l'arco delle posizioni dall'autonomia regionale alla restituzione della sovranità all'intero Lombardo-Veneto, valorizzando comunque l'identità del popolo veneto e non altre come quella "padana".
    Questa non è roba per te!

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.