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martedì 2 giugno 2015

Il "cattolicesimo adulto"? E' un male!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto da Ruben Razzante su "La Nuova Bussola Quotidiana" e che è intitolato "Umbria e Campania, il Pd ringrazi i cattolici "adulti"".
Dell'articolo è interessante questa parte:

"Umbria e Campania, negli exit poll e nelle prime proiezioni di domenica sera, erano due regioni in bilico tra centrosinistra e centrodestra. Alla fine, sul filo del rasoio, e per poche migliaia di voti, i candidati di centrosinistra sono risultati vincitori, ma tra mille polemiche.

Se sulla Campania si è consumata una vera e propria faida interna al Pd, anche a seguito della “lista Bindi” dei cosiddetti “impresentabili”, in Umbria il sindaco di Assisi, Claudio Ricci ha conteso fino all’ultimo la guida della regione all’uscente Catiuscia Marini.

Decisivi i voti dei cattolici democratici, che hanno apertamente appoggiato, in entrambi i casi, i candidati di centrosinistra. L’impressione è che la scelta sia stata indotta più da ragioni di convenienza che non da convinzioni profonde. Ed è questo che amareggia maggiormente, considerato che l’ispirazione cattolica dovrebbe essere un metodo, una sensibilità, una tavola di valori e soprattutto una verifica costante dell’adesione dei programmi elettorali ai principi della dottrina sociale della Chiesa.

Nel caso dell’Umbria, il curriculum di Claudio Ricci forniva tutte le garanzie di adesione a quei principi e quanto meno sarebbe stato più opportuno e corretto che associazioni di cattolici democratici non esprimessero apertamente una preferenza per la Marini. Invece l’accordo tra quest’ultima e Democrazia solidale, movimento costituito da Paolo Ciani (coordinatore) e altri esponenti della galassia ex Acli, Comunità di Sant’Egidio e mondi affini, da Olivero a Giro, da Gigli a Dellai, fino ad arrivare a Lucio Romano, è stato sancito a metà maggio in maniera ufficial
e.".


Questo è uno dei mali del cattolicesimo post Concilio Vaticano II.
Sia chiaro, il vero male non è il Concilio Vaticano II in sé ma la chiave di lettura che taluni settori del mondo cattolico hanno dato.
Questi settori del mondo cattolico hanno visto nel Concilio Vaticano II una possibilità di conciliazione tra cattolicesimo e socialismo marxista.
In realtà, la conciliazione tra marxismo e cattolicesimo è la vittoria del primo sul secondo.
Da qui nasce il "cattolicesimo adulto", il cattolicesimo che è tale solo quando si va in Chiesa.
Io voto in base ai miei valori.
Dato che i miei valori sono il conservatorismo ed il cattolicesimo contrapposto a quello "adulto", io mi muovo di conseguenza.
Perciò, io non voto a sinistra e lo dico senza ritegno.
Anzi, io sono ostile alla sinistra proprio perché sono cattolico.
Questo fa arrabbiare qualche mio compaesano di Roncoferraro (Roncoferraro è zona di sinistra) ma io vado avanti come un treno e me ne frego.
Io trovo che i "cattolici adulti", quei cattolici progressisti che sembrano più ispirati da personaggi come Che Guevara che non da San Tommaso d'Aquino o San Tommaso Moro.
Ora, questo non è coerente con il cattolicesimo.
Il cattolico non è statalista (ma è favorevole all'iniziativa privata, pur senza mettere in secondo piano la carità) e per sua natura non può essere disposto ad accettare certe scelte dello Stato, come le politiche pro-aborto o le leggi pro-matrimonio gay.
Un cattolico in politica deve comportarsi come tale.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.