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giovedì 4 luglio 2019

Anche San Giovanni Paolo II era "nazista"?

Su "La Nuova Bussola Quotidiana" vi è un articolo di Valerio Pece che è intitolato "Giovanni Paolo II: difese la patria per difendere i popoli".
Ne riporto questo stralcio:

"«Il cosmopolitismo e il nazionalismo sono due facce della stessa medaglia. Il primo non ama nessuna identità, il secondo ama solo la propria e la vuole imporre agli altri (vedi la Germania nell’attuale UE). Chi ama davvero la propria patria rispetta tutte le altre. Wojtyla docet». Così, in un tweet, Antonio Socci rispondeva ad Antonio Polito, che su Il Corriere della Sera paventa il rischio di un Governo che tenti di «mettere il popolo (..) contro la democrazia». É dunque ancora “Karol il Grande”, fa intuire il giornalista senese, colui che più ha da dire sull’attualissimo nodo patria/nazionalismo. Vediamo.

Nel 1974 il papa polacco scriveva una poesia intitolata Pensando patria, versi forti, da meditare: «Quando penso “patria”, esprimo me stesso, affondo le mie radici, è voce del cuore, frontiera segreta che da me si dirama verso gli altri, per abbracciare tutti, fino al passato più antico di ognuno». Per Karol Wojtyła, dunque, la patria non rimanda affatto ad un muro, ad una torre, ad un filo spinato. A tutto quello, cioè, che il mainstream rigurgita ogni giorno sul tema. Al contrario, la parola patria rimanda ad una finestra che si apre sugli altri, «una frontiera segreta che da me si dirama». È, questa, una cifra chiarissima (e sempre più attuale) del suo lungo pontificato"
.

Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio, che me l'ha segnalato.
Concordo con ogni parola.
Il caso di questa Europa è un paradigma della situazione.
Infatti, in questa Europa vi è una Germania che parla tanto della "difesa dei valori europei" ma  poi,  come recita il suo stesso inno, dice anche "Deutschland uber alles!", ossia: "La Germania prima di tutto!". 
In questo caso, le parole di Socci calzano a pennello.
Da una parte, vi è una Germania che vuole essere preponderante e, dall'altra, si vuole fare passare per buono il concetto di questa Europa come panacea contro tutti i mali e l'idea di patria come un'idea "fascista", "nazista" e negativa.
In realtà, la parola "patria" indica le cose più belle del mondo.
Infatti, la patria rappresenta i valori di un popolo.
Questo concetto è antico ma è anche molto attuale.
Nella Bibbia non si parla di un popolo numericamente piccolo ma grande nei valori, quale fu il popolo di Israele?
Quel popolo difese i suoi valori fino in fondo, contro coloro che invasero la sua terra.
Ricordo la storia di Masada, l'ultima roccaforte ebraica che si difese dai Romani nel 74 D.C..
San Giovanni Paolo II Papa ha più volte criticato questa Unione Europea, la quale ha rinnegato le sue radici giudaico-cristiane, in nome di un cosmopolitismo sfrenato.
Allora, quel grande Pontefice è stato un "fascista" o un "nazista"?
No!
Egli ci ha messi in guardia da un problema che oggi si sta manifestando in modo palese.
Un popolo senza identità è un popolo destinato alla morte poiché arriveranno altri ad imporgli la loro.
L'islamizzazione di Stati come Francia, Belgio e Svezia è la dimostrazione di ciò.

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