Su "Panorama" vi è un articolo di Claudio Martelli che è intitolato "Anche ai trionfatori servono gli sconfitti".
Dopo la Prima Repubblica e la seconda, dal 2013 siamo nella Terza.
La Prima Repubblica aveva un'instabilità congenita ma essa era più apparente che reale: cambiava il primo ministro ma non gli indirizzi politici fondamentali.
Il motivo è molto semplice: la Prima Repubblica ruotava attorno al "pentapartito": Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano, Partito Socialista Democratico Italiano, Partito Liberale e Partito Repubblicano Italiano.
All'opposizione, restava fisso il Partito Comunista Italiano.
Quella della Prima Repubblica era una "democrazia bloccata".
Non essendo mai stata di sinistra, la maggioranza della popolazione italiana ha sempre accordato la maggioranza al "pentapartito".
La Seconda Repubblica è stata caratterizzata dal bipolarismo centrosinistra-centrodestra.
Questo bipolarismo avrebbe dovuto evolversi e maturare, passando dallo scontro tra sostenitori ed avversari di Silvio Berlusconi ad una naturale contesa tra un centrodestra conservatore-liberale ed un centrosinistra progressista e non più comunista.
Invece, nel novembre 2011, c'è stato il famoso "golpe".
Da lì, è emerso il Movimento 5 Stelle e, nel 2013, il fronte della protesta ha trovato spazio in Parlamento.
Oggi, l'Italia è tripolare, nessuno dei tre poli ha la maggioranza ed il polo della protesta è cresciuto tanto da pretendere di governare, pur non avendo una maggioranza in Parlamento e pur avendo un programma discutibile che, se fosse implementato, ci porterebbe alla bancarotta.
Nessuno dei tre poli vuole accordarsi per dare un governo al Paese.
Dunque, vi è l'instabilità della Prima Repubblica, unita alla mancanza della continuità degli indirizzi politici fondamentali, che era cosa più tipica della Seconda.
Penso (per esempio) alla riforma delle pensioni portata avanti nella legislatura 2001-2006, il famoso "scalone" dell'allora ministro del Welfare, Roberto Maroni.
Quella riforma è stata cassata dal governo di centrosinistra della legislatura successiva (2006-2008) ed il disastro è stato dietro l'angolo.
Certamente, è evidente che il governo di centrosinistra abbia agito per ideologia.
Così, nel 2011, dopo che è stato fatto cadere il governo di centrodestra del presidente Berlusconi ed è stato rimpiazzato da quello dei tecnocrati di Mario Monti è arrivata la batosta della riforma Fornero.
A questo punto non sarebbe il caso di cambiare completamente la Costituzione, passando da un sistema parlamentare ad uno presidenziale, con l'introduzione del vincolo di mandato e con l'abolizione del bicameralismo paritario?
Governare questo Paese è difficile, per il sistema che ha, e la situazione di oggi evidenzia ciò.
Non sarebbe il caso di riformare la Costituzione?
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Chi avrebbe mai pensato che avremmo rimpianto la Prima Repubblica con il quadripartito e il pentapartito al governo del Paese?
RispondiEliminaEbbene sì, lo rimpiango: il timore di un governo che ci mandi in bancarotta è grandissimo e di Mattarella non mi fido