leggete l'articolo scritto da Riccardo Cascioli su "La Nuova Bussola Quotidiana" e che è intitolato "Ma la Chiesa crede ancora nella presenza reale di Cristo?".
Incomincio nel modo in cui inizia l'articolo.
Se non altro appare chiaro che il problema vero di questo Sinodo è l’Eucarestia. E prima di parlare di accesso alla comunione dei divorziati risposati (e perché non di tutti coloro che, essendo in peccato mortale, non sono riconciliati?) sarebbe senz’altro meglio chiarirsi se si crede ancora che nell’Eucarestia c’è la presenza reale di Cristo.
A differenza di quanto pensano i protestanti che credono che la Santa Cena sia solo una rievocazione dell'ultima Cena di Gesù (secondo Giovanni Calvino) o un atto simbolico, secondo Ulderico Zwingli, per noi cattolici, per gli ortodossi ed anche per i luterani (i quali però credono nella consustaziazione e non nella transustaziazione come noi) e per una una parte della Chiesa anglicana nell'Eucarestia c'è Cristo.
Ergo, quando si riceve la Comunione è sempre bene essere in grazia di Dio perché Cristo è in quel pane e in quel vino.
Il divorzio, come tale, è la negazione di uno dei sacramenti della Chiesa cattolica.
Per questo, bisogna dire no alla Comunione per i divorziati.
Certamente, i divorziati non debbono essere esclusi dalla Chiesa.
Però la Comunione è una cosa seria.
Inoltre, trovo che a livello liturgico non siano corrette certe pratiche come il "Pane dell'amicizia" , ossia certe pratiche che si fanno in certe parrocchie in cui si dà ai bambini che non hanno ancora avuto la prima Comunione del pane.
La Comunione è una cosa seria.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento