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sabato 3 ottobre 2015

La setta dei Luciferiani

Cari amici ed amiche,

sul sito "La Voce", ho trovato un articolo intitolato "La setta dei Luciferiani".
Su Torino si dicono tante cose.
Si dice che Torino sia legata all'esoterismo.
Per esempio, secondo una certa tradizione, Torino sarebbe l'angolo del "Triangolo della magia nera" (con Londra e San Francisco) e nel contempo anche l'angolo del "Triangolo della magia bianca" (con Lione e Praga).
Inoltre, secondo un'altra tradizione la Piazza Statuto sarebbe il "cuore nero" della città, la porta dell'Inferno, mentre la Piazza Castello sarebbe il "cuore bianco", quello in cui sarebbe concentrato il bene.
Ora, questo può essere spiegato dal fatto che Torino fosse da tempo una città massonica ed anticlericale.
Ora, a Torino operò anche una pericolosa setta, quella dei "Luciferiani.
Non trascorse molto tempo dalla fine del secondo millennio, quando questi duemila anni avrebbero rappresentato, più o meno, il tempo trascorso da quando la Cultura Cristiana ritenne di dover assegnare al Diavolo l’Impero di questo mondo. Tuttavia, prima di tale periodo, il “Principe del Male” impiegò, a sua volta, quasi altrettanto tempo per districarsi dalla considerevole moltitudine di demoni egiziani, fenici, babilonesi e greci, per divenire infine, nell'interpretazione del Pensiero ebraico e cristiano: ” Satana”, il nemico di Dio.
Secondo una tradizione, si pensa che a Torino, intorno al 1880, giunse un libro intitolato “I Luciferiani”.
Qualche mente criminale si ispirò a questo libro per dare vita ad una setta che ne avrebbe sviluppato i suoi malvagi propositi.
Ora, nell'articolo prima citato, con tutto il rispetto per certi storici, si corregge la data.
Infatti i “Luciferiani”, a Torino, ci furono veramente, ma le notizie che li riguardavano risalgono al 1860, anche se da più parti si sostiene che esistano ancora e che siano in piena attività. Questo è possibile.
Gli adepti, sia uomini che donne, si definiscono “Apportatori di Luce Nera”, utilizzano sai neri con cappuccio e svolgono i loro riti in svariate chiese e cappelle sconsacrate sparse per il Piemonte.
Cito, per esempio il Santuario di Santa Maria delle Vigne, nel Principato di Lucedio, un nome che già rievoca dei fatti gravi.
I componenti di questa setta, attualmente, prediligono antichi edifici, dove sul fondo della parete viene rappresentato un capro in piedi dalla testa enorme. Fra le corna vi è una fiaccola e possiede delle ampie braccia, di cui una è maschile e l’altra femminile. Quindi, è androgino. Tutti i presenti formano un semicerchio di ombre scure e con candele rosse e nere illuminano l’altare sul quale prende posto una giovane donna mascherata.
Queste pratiche orrende (perché prevedono sacrifici ed inneggiano al male) risalgono al XVIII secolo.
Ricordo, infatti, che il satanismo moderno nacque nella Francia illuminista.
Ricordo (ancora una volta) madame Voisin,una nobildonna francese del periodo di re Luigi XIV che faceva celebrare messe nere in cui venivano sacrificati dei bambini.
Il Piemonte e Torino sono vicini alla Francia.
Ora, qui in Italia, i satanisti sono ovunque ma (secondo gli esperti) essi sarebbero particolarmente concentrati in Piemonte, nel Lazio e in Puglia.
Il satanismo è un problema, sia per quello che predica (che è sbagliato) e sia per quello che fa fare nell'atto pratico, visto che certe pratiche comportano anche i sacrifici, anche umani.
Serve un atto di autorità contro queste cose.
Invece di prendersela con me, per le mie posizioni conservatrici, certi prelati trattino questo problema, che è grave. 
Cordiali saluti. 

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".