Cari amici ed amiche,
ho letto su "Panorama" l'articolo scritto da Maurizio Tortorella che è intitolato "La verità su Sigonella, trent'anni dopo".
L'articolo parla di un saggio della Fondazione Craxi con 45 documenti top-secret dell’amministrazione statunitense, i quali danno ragione a Roma.
La crisi di Sigonella iniziò il 7 ottobre 1985.
Dei terroristi palestinesi si impadronirono della nave "Achille Lauro" e tennero in ostaggi 545 passeggeri.
Il commando uccise selvaggiamente Leon Klinghoffer, un ebreo americano disabile, gettandolo fuori bordo.
Dopo una difficile trattativa, la nave approdò in Egitto, a Port Said, e il governo di Hosni Mubarak aiutò i terroristi, facendoli scappare su un Boeing: a bordo c’è anche Abu Abbas, uno dei leader dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina.
Ma l’aereo fu intercettato dagli F-24 inviati da Ronald Reagan e fu costretto ad atterrare a Sigonella. Gli americani furono furiosi: la Casa Bianca intimò a Palazzo Chigi la consegna del commando.
Il presidente del Consiglio di allora, Bettino Craxi però fu irremovibile: i reati avvennero su una nave italiana e spettò alla nostra giustizia processarli.
I quattro uomini del commando furono processati e condannati all'ergastolo qui in Italia e Abu Abbas fuggì, anche se fu condannato in contumacia all'ergastolo.
Alla fine, però, l'incidente tra USA ed Italia si chiuse.
Gli americani capirono presto le ragioni italiane. Già il 19 ottobre Washington segnalò all’ambasciatore a Roma, Maxwell Rabb, che l’incidente è chiuso: "Date le circostanze" scrive il segretario di Stato, George Shultz "un nuovo governo guidato da Craxi è probabile. E non contrasta con gli interessi degli Stati Uniti".
Ora, su questa vicenda, io ho un giudizio contrastante.
Da una parte, Bettino Craxi (nella foto) fece bene a tutelare la nostra sovranità.
Noi eravamo (e tuttora siamo) alleati degli Stati Uniti d'America ma siamo uno Stato sovrano.
Mandando i suoi aerei militari nel nostro territorio, Reagan aveva compiuto di fatto un'azione che in qualche modo ledeva la nostra sovranità.
Dall'altro lato (però) capisco anche le ragioni di Reagan.
Dei terroristi palestinesi attaccarono una nave italiana a bordo della quale vi era un ebreo americano che fu barbaramente ucciso.
I terroristi palestinesi puntavano a creare disordine per fare male ad Israele.
A mio modesto parere, sbagliarono entrambi.
Sbagliò Reagan (e lo dico da fan di questo presidente americano) a fare un'azione unilaterale, senza coinvolgere l'Italia.
Infatti, la nave "Achille Lauro" era italiana.
Sbagliò anche Craxi, il governo del quale notoriamente ebbe una posizione vicina all'Organizzazione per la Liberazione della Palestina.
Non avrebbe dovuto dialogare con l'OLP, visto che dentro aveva attivisti dediti al terrorismo.
La Palestina non è mai esistita.
A mio giudizio, Craxi avrebbe dovuto schierarsi con Israele, pur nella totale autonomia rispetto a Washington.
I fatti di oggi dimostrano che Israele è garanzia di stabilità in Medio Oriente.
Termino, invitandovi a leggere il mio articolo su "Ribellione Nazionale" che è intitolato "Perché non si parla di Israele?".
Cordiali saluti.
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