Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo scritto da Marco Respinti sul blog "La Bianca Torre di Echtcelion" che è "Basta con la Chiesa che deve chiedere scusa".
L'articolo inizia così:
"«La Chiesa di oggi deve chiedere scusa a tre categorie di persone: i divorziati, i preti sposati e gli omosessuali». No, non è mons. Krzysztof Charamsa, e nemmeno il suo “fidanzato” Eduard. È nientemeno don Alberto Maggi, scovato con il lanternino da la Repubblica? Don chi? Maggi, Alberto don Maggi: teologo, biblista, padre servita, direttore a Montefano, in provincia di Macerata, di un tal centro studi. Ah be’, allora… Don Maggi ha scritto una pletora di libri, tutti indispensabili in soggiorno, quando il tavolo balla. I suoi temi sono tanti, milioni di milioni, ovvero uno solo. Le scuse, degli altri. Bisognerebbe allungare il pallottoliere delle definizioni che lo identificano su Wikipedia aggiungendovi “scusista”. È infatti un mestiere anche quello: onorato, richiestissimo, talora ben pagato e non risente mai della crisi. È il riempigiorno di quelli che per professione chiedono alla Chiesa di chiedere scusa senza chiederne scusa. Ovviamente per nefandezze infami come (schiacciate il pulsante, l’elenco prestampato esce come lo scontrino del Pagobancomat) le crociate, l’Inquisizione, la caccia alle streghe, lo sterminio degli indios…".
Appare evidente che nella Chiesa vi siano gruppi che puntano a distruggere il suo magistero.
Lo fa, prima di tutto, facendo passare per errori certe cose che la dottrina della Chiesa non riconosce come tali.
La Chiesa non condanna gli omosessuali ma condanna l'omosessualità.
Va separato il peccato dal peccatore.
Per il peccatore serve la misericordia.
Il peccato va condannato.
Ora, lo ripeto fino alla nausea, dialogare non significa annullare sé stessi.
Qualche sacerdote un po' troppo progressista non l'ha capito o non lo vuole capire.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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