Cari amici ed amiche,
come riporta il quotidiano "La Stampa", ai sensi della riforma portata avanti dal governo, non conterà più solo la formazione ma conterà anche l'ateneo in cui si è studiato e si è ottenuta la laurea.
In pratica, stando alla recente classifica, una persona che si è laureata a Padova sarebbe favorita nell'assunzione alla pubblica amministrazione rispetto ad una laureata a Verona.
Questa legge ricorda la "riforma Gentile" di epoca fascista che prevedeva che per accedere all'università si dovesse essere in possesso di diploma del liceo classico.
Questa riforma fu contestata dagli stessi Gruppi Universitari Fascisti per sfavoriva chi si era diplomato nelle scuole ad indirizzo scientifico.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Se non l'hai capito è un regalino fatto alle università private più prestigiose. I genitori si sveneranno ancor si più per poter mandare i propri figli alla cattolica o alla luiss.
RispondiEliminaScommettiamo che adesso non è più una riforma fascista? Ahahah
Gli studenti bravi sono in tutte le università.
RispondiEliminaCertamente, le università migliori debbono emergere per i servizi che offrono ma questo non toglie che i bravi studenti siano anche in altre parti.
Questa riforma non è un regalo per nessuno.
RispondiEliminaMa infatti io sono contrarissimo. E la interpreto come un regalo alle università private più prestigiose xche saranno quelle i cui studenti saranno meglio valutati.
RispondiEliminaQuindi ci vanno a guadagnare soprattutto loro.
Io uso la mia testa e ho fatto 2+2: oggettivamente sono loro che ne beneficiano. Altrimenti renzi che interesse aveva a diversificare le università pubbliche dato che sono finanziate tutte allo stesso modo?!
Molte università private non trarranno benefici.
RispondiEliminaAnzi, io sono per la parificazione totale tra università pubbliche e private.
Non stiamo parlando del sistema che vuoi tu o che voglio io, non iniziare ad allargare il ragionamento su fronti non toccati e quindi non pertinenti.
RispondiEliminaHo detto che quelle che più di tuttw ne beneficeranno saranno le università private più prestigiose quali cattolica, luiss ecc.
1-Secondo te queste due (giusto per citare le più importanti) ci vanno a guadagnare o a perdere? La risposta è: ci guadagnano.
2-c'è qualche altra università che ne beneficerà più di loro. La risposta è no.
3-dunque è un bel regalo nei loro confronti: oggi i genitori avranno un motivo in più per mandare i loro figli in quelle università....costi quel che costi.
Università come la Luiss o la Cattolica non avrebbero nulla da guadagnare né da perdere con questa riforma.
RispondiEliminaInfatti, ricordo che ci sono anche le università estere che fanno concorrenza e che sono forti.
Gli italiani che si laureaano all'estero sono in numero così insignificante da non poter essere presi in considerazione.
RispondiEliminaQuesta riforma dunque avvantaggia la luiss e la cattolica:
c'è qualcun altro che ci va a guadagnare più di loro? La risposta è no.
Ma voglio dire: se l'ateneo viene preso in considerazione per la valutazione, chi ci guadagna se non le università più importanti? E le università più importanti quali sono?!
Oppure, spiegami tu chi ci guadagna! Ormai dici sempre 'no' ma non proponi nulla. Insomma, renzi chi vuole favorire con questa norma?
Io non sono per il "partito del no".
RispondiEliminaIo sto all'opposizione rispetto a Renzi cosa che non sembra stia facendo tu!
Oramai ti ho capito, renziano!
Pur di dire che io ho torto, tu leccheresti il deretano di chiunque, Renzi compreso.
Prima di tutto, io taglierei tanti uffici pubblici.
Essi sono uno spreco.
La scelta di impiegati e dirigenti sarebbe basata sui curriculum e sulle valutazioni ricevute, a prescindere dal percorso formativo.
Uno che si è laureato alla Luiss perché aveva un parente o un amico "barone" ma che per quello che ha fatto non avrebbe meritato il titolo è sempre un asino.
RispondiEliminaQuindi, io avrei riformato anche l'università facendo si che questa non avesse più (per esempio) facoltà che non servirebbero a nulla e premiando solo le realtà virtuose.