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martedì 16 giugno 2015

Se Ataturk non fosse andato a Smirne...

Cari amici ed amiche,

tra il 1919 ed 1922, ci fu una guerra tra la Grecia e la nascente Repubblica Turca.
La Grecia rivendicava i territori anatolici di Smirne (Izmir), tutta la Tracia e la città di Costantinopoli (Istanbul).
All'indomani della cessazione della I Guerra Mondiale, questi territori furono assegnati alla Grecia, che sognava di ricomporre almeno in parte l'antico Impero Romano d'Oriente.
Nel 1920, vennero assegnati alla Grecia i territori prima menzionati ed i greci volevano riprendersi anche Costantinopoli.
Già i greci sognavano di riportare alla cristianità ortodossa la basilica di Hagia Sophia, che dal 1453 venne usata come moschea.
A dare l'impulso a questo sogno greco fu il primo ministro britannico David Lloyd George (1863-1945) che alloggiava al Pera Palace Hotel di Istanbul.
Questo piano di Lloyd George spiacque agli italiani, che non poterono rivendicare molto in quell'area.
Nel succitato hotel arrivò anche un generale dell'esercito ottomano che divenne noto.
Questo generale fu Mustafa Kemal Ataturk (1881-1938), il quale seppe del piano inglese.
Gli inglesi nell'hotel lo invitarono a cena ma egli disse che era la Turchia ad ospitare loro e che quindi doveva essere lui ad invitarli.
Egli, allora, andò a combattere in Anatolia, appellandosi al nazionalismo turco.
Fissò il suo quartiere generale ad Ankara.
Così, egli sconfisse i greci a Smirne, ricacciandoli al di là del mare.
Fissò la capitale ad Ankara, poiché vedeva in Istanbul egli vedeva sia quel cosmopolitismo ben lontano dal nazionalismo turco, sia il continuo pericolo (dal suo punto di vista) delle rivendicazioni greche, sia la continuità con quell'Impero Ottomano che tanto era lontano dalla visione di Stato laico che egli aveva.
Se Ataturk non fosse andato a Smirne, la storia sarebbe stata diversa ed avremmo avuto di fronte un nuovo Impero Romano d'Oriente.
Cordiali saluti.





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