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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 12 giugno 2015

Le infrastrutture servono!

Cari amici ed amiche,

chi dice che le infrastrutture non servono a nulla dice una fesseria.
Le infrastrutture, come porti, autostrade, strade, ferrovie, acquedotti, centrali e linee elettriche, acquedotti, depuratori ed aeroporti sono importanti.
Pensate alle industrie che debbono investire in un posto.
Prima di investire in una certa zona, un'azienda deve tenere conto di tutte le infrastrutture d'accesso ad essa e per la movimentazione delle sue merci in essa piuttosto che delle centrali elettriche (per il costo della luce) o delle strutture di approvvigionamento dell'acqua..
Di conseguenza, se l'Italia non ha infrastrutture buone, le aziende non investono in essa ed il lavoro manca.
Questa è una cosa logica.
Chi non vuole le infrastrutture condanna l'Italia ad essere povera.
Cordiali saluti.

7 commenti:

  1. Il termine infrastruttura è parola neutra come quella di riforma. Ci sono infatti infrastrutture e infrastrutture, così come ci sono riforme e riforme. Ci sono dunque infrastrutture e riforme utili, e infrastrutture e riforme inutili.
    E riguardo più specificamente alle infrastrutture, una attenta selezione si impone perché costano migliaia di miliardi pubblici. Inoltre l'attenta selezione si impone poiché ci sono regioni italiane arretrate strutturalmente e pertanto le risorse alle infrastrutture vanno assegnato secondo l'imprescindibile criterio della PRIORITA.
    Infatti, se è vero che il nord è un colabrodo dal punto di vista dell sicurezza del territorio, sicuramente la sua messa in sicurezza viene prima della tav.
    Lo stesso in Sicilia e in calabria: se non ci sono autostrade e ferrovie, di certo la loro realizzazione viene prima del ponte.
    Dunque smettila di parlare sempre di bianco e nero, di fautori e contrari alle infrastrutture: qui nessuno è contrario allo sviluppo.
    Si tratta, ripeto, di valutare le priorità poiché, soprattutto in questo periodo di crisi e di limiti al bilancio (il tuo partito, tra gli altri, ha scritto il pareggio di bilancio in costituzione e io non ci posso far niente!) non si può fare tutto contemporaneamente.
    Inoltre c'è l'impatto ambientale che sicuramente va tenuto in conto (è valore scritto in costituzione e perciò necessariamente da considerare, nonostante tu non lo sappia), soprattutto quando i benefici della infrastruttura sono ridotti.
    Capisco che fai fatica a ragionare per principi generali e che per te il metodo più semplice è quello dei casi conreti e cioe della semplificazione mononeuronale (la ruspa per intenderci), ma almeno provaci. Oppure, dato che sicuramente non ci proverai perché non ne sei in grado, te lo ricordo io!
    Buona giornata sign. Fucilone RUSPante!

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  2. Infatti, dici talmente fesserie che potrei anch'io dirti lo stesso e cioè che sei contro le infrastrutture: tu sei contro autostrade, strade e ferrovie al sud! Il punto berlusconi, senza queste strutture essenziali, se lo poteva pure mettere in quel posto, dato che per arrivarci con un camion ci vuole una settimana!

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  3. Senza infrastrutture non si investe!
    Questa è la realtà!
    Se non ti piace fattene una ragione!

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  4. Fumi?
    Secondo te, io sarei contro le infrastrutture al Sud?
    Tu sei fuori come un balcone!
    Io sono primo ad essere favorevole ad infrastrutture anche al Sud, a cominciare dall'ammodernamento dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

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  5. Ancora una volta hai taciuto sul principio di priorità, imposto dai vicoli di bilancio (votati anche dal tuo partito) che impongono di fare scelte: tutto è contemporaneamente non è possibile.
    Ponte o autostrade, strade e ferrovie? Cosa sarebbe più importante?

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  6. Tutte quelle infrastrutture strategicamente importanti (come le ferrovie ad alta velocità, il ponte sullo Stretto di Messina e le autostrade) vanno fatte.
    I vicoli di bilancio non esistono.
    Esistono i vincoli di bilancio.

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  7. Sulla storia dei vincoli di bilancio ricordati di quello che è accaduto nel 2011. I partiti sono stati costretti votare. Oggi si dice che è stato un errore votarli ma mettiti nella situazione del 2011, quando l'Italia aveva addosso gli occhi di tutti.

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