È una mattina diversa, lontana dai rumori, dal traffico, dal lavoro. Dopo aver sbrigato qualche commissione, decido di fare due passi lungo la strada che costeggia il mare. Poi, con fare indolente mi siedo sul muretto che delimita un tratto di costa. Scorgo delle persone a prendere il sole, a una prima occhiata sembrano pensionati che si godono la giornata radiosa.
“Eccomi qui, finalmente un attimo di pausa!” Rifletto, semplicemente guardando il mare senza nessuna increspatura. E come il mare così è la mia mente, volutamente messa in pausa. E lì a regalarsi del tempo senza pensieri. Già.. il tempo oziato, senza assillo, è così raro che è proprio un regalo.
Ma il silenzio non dura molto, si avvicina uno di quei signori che un attimo prima era in spiaggia. Mi sta sorridendo mentre si avvicina, mi guarda e schiocca nell’aria un buongiorno, al quale per cortesia rispondo accennando anch’io un piccolo sorriso. In realtà mi supera di qualche metro per andare a salutare una persona alle mie spalle, ma dopo poco eccolo che ritorna e mi si fa vicino, forse attratto dal mio fare tranquillo, mi tende la mano e si presenta. È gentile, dei modi galanti e di una certa età.
Ma non compiendo tanto sforzo, lo riconosco, fa parte di quelle conoscenze “di vista” durante gli anni trascorsi. Lui comincia a parlare e mi chiede se sono del posto, gli rispondo di sì, aggiungendo “anche se mi si vede poco, sono sempre al lavoro”. Gli dico che lo conosco perché abita vicino a me, e cito la via tanto per dare un riferimento. E lui si illumina, ha capito, in realtà si ricorda molto bene di mia madre. Che donna onesta, brava e gentile, mi dice. Mi fa piacere, soprattutto per quell’aggettivo “onesta”. E’ vero, lo era e così ha educato anche me, e ancora ne vado fiera, anche se è un mondo dove vengono premiati sempre i furbi poco onesti e gli onesti vengono scambiati per cretini. Mi chiede se ho da fare per non farmi perdere troppo tempo. E gli rispondo che ho ancora una mezz’ora prima di un altro impegno della giornata. Allora sembra rilassarsi, vuole liberarsi dei suoi macigni, chissà.
Svuota il sacco..e che sacco!
Mi racconta nei minimi particolari delle liti con la moglie, la sua decisione di cacciarla di casa col figlio, mi dice che non parla più con nessuno della sua famiglia che le ha voltato le spalle. Si mette a piangere, ma stiamo per salutarci, il mio regalo sta per esaurirsi. Mentre gli tendo la mano, mi accorgo della sua gratitudine nei suoi occhi, solo per il semplice fatto che sono stata ad ascoltarlo. Avrà sbagliato, avrà preso decisioni avventate, ma è un uomo mezzo distrutto e mi fa una certa pena, mentre lo vedo incamminarsi di nuovo verso la spiaggia, verso il suo lettino, a ubriacarsi di sole fino a stordirsi.
Casuale il mio incontro, ma niente è per caso. Forse dovevo semplicemente compiere una buona azione durante il mio regalo di tempo oziato.
Tania Scavolini
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