leggete l'articolo del sito "Tempi.it" che è intitolato "Iraq. La famiglia cristiana che sfida l’Isis per mantenere una promessa e custodire la tomba ebraica del profeta Naum".
L’avanzata dello Stato islamico (ISIS o ISIL) nella piana di Ninive si è fermata a soli 15 chilometri dalla città di Al Qosh. Molti abitanti hanno abbandonato quell'antica città assira ma il cristiano Asir Salaam Shajaa è rimasto, perché ha un compito: custodire e proteggere la tomba del profeta ebreo Naum, famoso per aver predetto nel VII secolo a.C. la caduta di Ninive. Dopo 2.700 anni, l’ISIS ha avverato quella profezia.
Naum morì nel VII secolo BC e scrisse uno dei libri della Torah, il nostro Vecchio Testamento.
Noi cristiani cattolici lo veneriamo come santo e lo festeggiamo il 1 dicembre.
Questa è stata promessa: "Quando gli ultimi ebrei lasciarono Al Qosh nei primi anni 50, dopo la creazione dello Stato di Israele e l’inizio di una campagna violenta da parte dell’Iraq per cacciarli, chiesero a mio nonno di custodire la tomba, così da mantenerla integra. Più di questo non so", ha spiegato Shajaa, intenzionato a mantenerla, come fece suo padre e (prima ancora) come fece suo nonno.
Questa è stata promessa: "Quando gli ultimi ebrei lasciarono Al Qosh nei primi anni 50, dopo la creazione dello Stato di Israele e l’inizio di una campagna violenta da parte dell’Iraq per cacciarli, chiesero a mio nonno di custodire la tomba, così da mantenerla integra. Più di questo non so", ha spiegato Shajaa, intenzionato a mantenerla, come fece suo padre e (prima ancora) come fece suo nonno.
A questo punto, la comunità internazionale (l'ONU) non giri la testa dall'altra parte.
Inizi a muoversi per contrastare l'ISIS, che vuole distruggere la memoria storica dell'umanità.
Quel luogo è santo per gli ebrei e per noi cristiani.
Cordiali saluti.
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