leggete l'articolo del quotidiano "Il Giornale" che è intitolato "Il boss finanziava gli spettacoli delle femministe radical chic".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:
"Quando c'è da sponsorizzare gli eventi culturali degli artisti organici al Pd il boss della Coop 29 Giugno Salvatore Buzzi, quello che al telefono con l'ex terrorista Carminati dice "Tu c'hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno!" (e l'altro gentiluomo gli risponde: "Mettiti la minigonna e vai a battere co' questi amico mio"), rivela davvero un cuore d'oro.
Un animo sensibile non solo ai milioni da lucrare su rom e clandestini o agli appalti facili grazie agli amici in Campidoglio, ma anche al tema della donna nella società, davvero molto sentito dal sodale del "Cecato".
Sempre, beninteso, che a farne uno spettacolo fosse qualche esponente del salottino intellettuale romano di marca Pd (ex veltroniani), quell'asse di ferro - descritto anche da Bernardo Caprotti nel suo illuminante Falce e carrello - tra partito, coop, amministrazioni amiche, Cgil e poi anche artisti e intellettuali inseriti nel sistema. Così Serena Dandini, già veltroniana nella RaiTre in quota Pd, quando cerca sponsor per il suo spettacolo sulla violenza contro le donne, Ferite a morte , trova subito una schiera di coop rosse che fanno a gara per sostenerla: Coop Centro Italia, Unipol, Coop Adriatica, Coop Lombardia, Legacoop Veneto, Coop Estense, Coop Novacoop, Legacoop Fvg. E tra queste non poteva mancare la potente Coop 29 Giugno di Buzzi, iscritto al Pd e ras degli appalti al Comune di Roma. Quello che dice "Me li sto a comprà tutti, semo diventati grandi", appena fiuta l'occasione per stringere il legame col sistema di potere Pd ci si tuffa di testa, da buon uomo di affari che sa quanto le relazioni, specie a Roma, contino più di tutto per fare i soldi.".
In pratica, questi signori finanziavano anche gli "spettacoli" delle femministe della sinistra.
Questo dimostra che quel sistema criminale che era stato messo in piedi a Roma da Massimo Carminati e da Salvatore Buzzi non era di destra o di sinistra.
In quella cricca c'erano fascisti e comunisti e uomini di destra e di sinistra.
Esso era un sistema fondato sull'affarismo cinico e senza morale.
Quindi, i "signori" del Partito Democratico (Matteo Renzi in testa) la piantino di dire che "è colpa della destra".
Ricordo anche che nel 1980 Buzzi fu condannato per omicidio del suo socio Giovanni Gargano e che nel 1992 venne graziato dall'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
Buzzi fu abile nello sfruttare le possibilità che lo stato italiano offre ai detenuti, si atteggiò a detenuto modello e nel 1983 fu il primo carcerato a laurearsi in cella in Italia. La sinistra italiana fu tutta commossa e ammirata per questo “vecchio compagno che ha smarrito la buona strada ma l’ha poi ritrovata alla grande”.
La giornalista comunista Miriam Mafai (1926-2012) gli dedicò persino un articolo su "Repubblica" in cui ne ebbe tessuto le lodi.
Abbiamo capito che certe cose non hanno colore politico.
Cordiali saluti.
Antonio il sistema non era né di destra né di sinistra ma di destra E sinistra. Direi che c'è una bella differenza! O ti contenti che non erano invischiati solo i tuoi? È questa la tua politica?
RispondiEliminaChi ha sbagliato (dopo giusti accertamenti) paghi!
RispondiEliminaPerò, il qualunquismo non porta a niente di buono.
Azz qualunquismo???? È venuto fuori che il problema è sistemico e nin di pochi e singoli individui e tu mi parli di qualunquismo? Io definirei il tuo atteggiamento da un lato buonismo, dall'altro ideologico: dato che è coinvolto il tuo partito ti giri dall'altra parte o quanto meno minimizzi considerando che non ci sono solo i tuoi. Miliardi di euro buttati al macero in tempi di crisi e tu mi parli di qualunquismo....ma dai il tempo delle accuse di qualunquismo è finito: c'è ormai uno scandalo al mese. E tu cosa chiedi al tuo partito: nulla, si continui come se nulla accade!
RispondiEliminaIo sono diverso : fosse successo al m5s avrei preteso le dimissioni da capo del partito di grillo o come minimo non avrei votato più il mio partito. È questo atteggiamento la condicio sine qua non della Buona politica.
Beppe Grillo non si dimetterà mai.
RispondiEliminaLui è il padrone del Movimento 5 Stelle.
Dispone del suo simbolo e controlla la sua cassa.
Nel mio partito non sono state candidate delle persone che hanno avuto problemi di giustizia e che portavano voti.
Claudio Scajola è un esempio.
Eh non si dimetterebbe. ..e poi chi li vota, tu?
RispondiEliminaPs sei finito a parlare del m5s dato che il tuo partito è coinvolto come il pd in questi come negli altri scandali. Dunque invece di giustificarlo e di criticare gli altri, faresti bene a pretendere pulizia a casa tua!
Forza Italia sta facendo la sua politica.
RispondiEliminaPensiamo, ad esempio, a Claudio Scajola, che ha avuto qualche problemino e che non è stato candidato.