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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 28 dicembre 2014

Bravo Marco Speziali!

Cari amici ed amiche,

sulla pagina del gruppo di Facebook "Sei di Roncoferraro se..." un signore ha messo questa foto di questo ritaglio di giornale.
L'articolo parla di Marco Speziali, imprenditore agricolo di Roncoferraro (mio concittadino) che è presidente della Confai di Mantova.
Ora, faccio una considerazione.
Fare impresa qui in Italia è un atto di eroismo.
Tra le tasse alte, la burocrazia elefantiaca, la giustizia che non funziona, l'energia elettrica che costa tanto, il costo elevato dei carburanti, la carenza di infrastrutture, un'istruzione che (per esempio) tocca poco le materie scientifiche e la tecnologia, certe decisioni politiche sbagliate (come le sanzioni ai danni della Russia) ed anche qualche vizio tipicamente italico, come la mancanza di meritocrazia, tanti imprenditori chiudono e c'è sempre meno gente che investe.
Io non biasimo gli imprenditori che sono costrette a praticare la delocalizzazione all'estero come non biasimo tanti giovani che vanno a vivere fuori dal nostro Paese.
Non biasimo neppure Marchionne.
Noi italiani, purtroppo, abbiamo un "capitalismo senza identità".
Su un mio libro di storia, io avevo trovato questa analisi di Romano Prodi, analisi che avevo riportato in un precedente articolo:

"Due sono gli archetipi del capitalismo che si sono scontrati nell'ultima generazione all'interno dell'economia di mercato, e cioè il modello anglosassone e quello germanico giapponese...La proprietà, espressione sintetica per indicare le regole di mercato e il controllo dell'operatività si presenta come fondamentale per lo sviluppo e l'efficienza del sistema industriale.Da questo punto di vista, il capitalismo anglosassone è caratterizzato da un azionariato anonimo, fortemente mobile e quasi sempre disinteressato alla gestione quotidiana delle imprese. E' fragile e onnipotente insieme. Fragile perché vive nell'ossessione che la proprietà dell'azienda possa subire assalti dall'esterno e onnipotente in quanto nei momenti di crisi il potere degli azionisti nei confronti dei dirigenti diventa assoluto.
Un elemento di forza di questo modello è la capacità di reazione alle evoluzioni del mercato finanziario; d'altronde, proprio questo forte collegamento con il mondo della finanza induce a privilegiare la prospettiva del breve periodo, a evitare gli investimenti in ricerca e sviluppo, finendo con il compromettere la competitività dell'impresa.
Nel modello germanico (...) la grande impresa è generalmente posseduta da un intreccio di azionisti formati da grandi banche, società di assicurazione, da fondazioni legate all'impresa, fondi collegati ai dipendenti o ai sindacati.
I successi della Germania e soprattutto del Giappone hanno imposto il capitalismo germanico come una concreta alternativa al modello anglosassone.
Il capitalismo italiano, infine, appare caratterizzato da una struttura proprietaria fragile, inadeguata alle sfide del mercato internazionale!
".

L'unica cosa su cui sono d'accordo con Prodi sta nel commento riguardo al capitalismo italiano.
Noi italiani abbiamo sbagliato nel volere seguire a tutti i costi il modello tedesco, un modello in cui lo Stato entra nell'economia e in cui le banche hanno un larghissimo potere.
La nostra struttura non è adeguata per il modello tedesco.
Invece, noi avremmo dovuto allinearci ai canoni anglosassoni, quei canoni che non piacciono a Prodi, ma che per l'Italia sarebbero stati i migliori.
Il capitalismo anglosassone si fonda sulla proprietà e non sullo Stato e sulle banche.
Io lo reputo il migliore per noi.
Tutto questo (insieme alle problematiche citate prima)  ha portato al disastro italiano.
Le nostre aziende non riescono a crescere e possono scegliere tra la delocalizzazione o la chiusura.
Oggi, fare imprenditoria (o meglio fare buona imprenditoria)  qui in Italia è un atto di eroismo.
Speziali ha il grande merito di avere saputo usare bene le tecnologie più moderne e ha saputo valorizzare un prodotto comune con il mais per il settore dell'alimentazione.
Questo è esempio di innovazione ed imprenditori che hanno un grande coraggio (come Speziali) non possono essere ignorati e lasciati soli.
Il fatto che egli sia un mio concittadino mi onora.
Inoltre, attraverso la festa di GAMER , con la mostra dei trattori d'epoca ed i vari stand con i prodotti agroalimentari, valorizza anche le nostre tradizioni.
Ha fatto un ottimo lavoro.
Faccio gli auguri di ogni fortuna a Speziali, alla sua famiglia e alla sua impresa.
Cordiali saluti.



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