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sabato 27 dicembre 2014

Renzi? Meglio la Troika!

Cari amici ed amiche,

leggete l'editoriale di Giorgio Mulè su "Panorama" che è intitolato "Premiata ditta promesse & minacce".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:

"Ma si può governare un Paese, un grande Paese come l’Italia, con il ricorso sistematico alla tecnica della minaccia? Davvero ci meritiamo di ricadere nei peggiori riti della politica d’antan? Vogliamo, tanto per cominciare, credere sul serio che "signore e signori, se io me ne vado arriva la Troika", cioè a questa rinverdita formula dell’"Après moi le déluge" che Luigi XV affidò alla marchesa di Pompadour?

Siamo in una democrazia, parecchio acciaccata a dire il vero se guardiamo alle diseguaglianze sociali e alla compressione dei diritti, ma quella italiana è pur sempre una grande democrazia. E dunque non ha senso agitare lo spettro di Romano Prodi come candidato al Quirinale per tentare di mettere in un angolo l’opposizione moderata o la minoranza interna, rispondere al sacco di Roma che investe il cuore del Pd con l’arrocco su una figura delegittimata come il sindaco Ignazio Marino, rinviare senza vergogna (non se ne abbia a male il "paterno" Presidente Napolitano) i provvedimenti minimi per rimettere il Paese in carreggiata in materia di lavoro, fisco e giustizia. L’unico senso che si può rintracciare in questo disastro è quello della disperazione, che si tenta di esorcizzare con la minaccia articolata in qualsiasi campo tranne in quello dove occorrerebbe alzare la voce e sbattere i pugni: quello dei marò, dei due militari tenuti scandalosamente in ostaggio dall’India
.".

A questo punto, tra Matteo Renzi e la Troika (organo informale costituito da Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e Commissione Europea) è meglio la Troika.
Almeno, se governasse essa, noi non avremmo a che fare con premier non voluti dal popolo come Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi e saremmo consci del fatto che la democrazia abbia lasciato il posto alla tecnocrazia.
Come lo sono stati Monti e Letta, Renzi è un più "passacarte" al servizio di altra gente in Europa e che non un premier al servizio degli italiani.
Lo dimostra il fatto che egli abbia detto: "Non mi piace il parametro europeo del rapporto deficit/PIL al 3% ma lo debbo fare rispettare".
Sembra un medico che dice: "Quella medicina non fa bene ai pazienti ma la somministro lo stesso".
Un premier serio avrebbe battuto i pugni sul tavolo in ogni dove, per eliminare questo parametro che ci sta strozzando.
Ironia a parte, Renzi ha fatto delle promesse e ad oggi ne sta mantenendo ben poche.
Le riforme che egli propone sono abborracciate.
Come si fa a fare una riforma della legge elettorale che differenzia l'elezione delle due Camere del Parlamento senza avere prima riformato il Parlamento a livello costituzionale?
Trovo che questa cosa sia demenziale!
Inoltre, secondo quanto riportato dal quotidiano "Libero", con Renzi stiamo pagando ben 39.000.000.000 di tasse, tredici volte in più che con Enrico Letta.
Siamo costretti a pagare il canone RAI (una tassa odiosa) nella bolletta della luce e ci viene tassato persino il pellet per il riscaldamento.
Gli effetti si vedono: le aziende chiudono, la gente è senza lavoro e le famiglie soffrono.
In politica estera, l'Italia non ha alcun peso.
La vicenda dei marò ingiustamente prigionieri in India lo dimostra.
Se Renzi avesse a cuore l'Italia si dimetterebbe, visto quello che egli ha combinato.
Cordiali saluti.





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